Catania si arrende al play tascabile

Basket, il super derby della B dilettanti lo vince Siracusa: decidono le triple e le accelerazioni di Corvino, il Chris Paul di Ortigia

Il bello e il brutto del basket siciliano nel turno infrasettimanale di campionato.

CORVINO (Siracusa, B dilettanti) – A qualcuno rester impressa la tripla del soldo di cacio Giuffrida, sentenza di Cassazione del derby a pochi secondi dalla fine con Catania in rimonta assatanata, ma Siracusa Corvino: un tracagnotto trentaseienne che controlla ogni azione con impensabili accelerazioni per la sua et e la sua stazza. La Virauto stavolta inattaccabile: senza Trevisan, la versione etnea del Chris Paul di Ortigia, guida la partita per pi di met tempo con una distribuzione di responsabilit da governo utopistico (Consoli finalmente si vede); ma non ha l’uomo giusto per la resa dei conti. Cos Siracusa si stacca nel terzo quarto: Corvino non esce quasi mai, butta dentro triple dal parcheggio (6 su 12; 24 i punti totali, ma anche 9 palle perse), muove la difesa a suo piacimento e non sbaglia scelte quando Catania rientra a -2 prima dell’ultimo tiro di Giuffrida. Siracusa se ne va dal PalaArcidiacono con un 89-83 e resta prima.
BONESSIO (Barcellona, A dilettanti) – Forse non un buon segno vincere di due punti in casa contro la terzultima. Per, a non voler essere pignoli, i liberi decisivi di Bonessio sul 74-74 fanno un certo comodo a Barcellona per addomesticare Ruvo di Puglia e mantenere 4 punti su Ostuni, la seconda in classifica.
ACIREALE (C dilettanti) – La serie di 7 vittorie e il secondo posto condiviso con Gela, alle spalle dell’irraggiungibile Orlandina (64-71 a Battipaglia), devono essere commisurati al vestito con cui la squadra si presentata all’ingresso del campionato. Da un maglioncino sdrucito siamo passati, accessorio dopo accessorio, a un frac da pinguino impomatato. Ieri ha aggiunto il cilindro con un 86-81 sul campo di Alcamo (25 punti per Di Dio, 23 per Casiraghi), seguito dall’annuncio dell’ingaggio del play ventunenne Mauro Santoro (provenienza Brindisi) al posto di Pietro Marzo; per lui stagione finita.

PUBBLICO CATANESE – Entri al PalaArcidiacono per la migliore partita dell’anno e vedi con piacere che finalmente pieno. Poi qualche colore e qualche coro sospetti sul lato destro della tribuna. E’ bello accogliere i tifosi degli avversari vicini di casa, ma se hai bisogno di loro per riempire met palazzetto, qualcosa non funziona. Catania non gioca bene come l’anno scorso, il suo pubblico invece costantemente scarso tutti gli anni.

Emanuele Grosso
07/01/2010