FIP Sicilia, progetti e serenità

Michelangelo Sangiorgio presenza il nuovo corso della FIP siciliana… La compattezza portata da Rescifina… Le prospettive di Catania… In cerca di qualità e quantità…

Lunedì 4 gennaio, su “La Sicilia” è apparsa un’intervista di Andrea Magrì a Michelangelo Sangiorgio, presidente del comitato catanese e consigliere regionale della FIP, a proposito delle elezioni dello scorso dicembre. La riproponiamo dopo aver posto altre domande a Sangiorgio.

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CONSIGLIO. I consiglieri della FIP Sicilia eletti lo scorso dicembre [FIP Sicilia].

Più di un mese fa, l’assemblea regionale elettiva alla presenza di 148 società, tra le quali quasi tutte quelle catanesi, ha eletto Antonio Rescifina presidente del Comitato Regionale Sicilia. Rescifina, presidente dell’omonima società con glorioso un passato in Serie A femminile ed un presente in B d’Eccellenza, sarà coadiuvato da un consiglio composto dai catanesi Alfio Aleo e Michelangelo Sangiorgio, dal trapanese Riccardo Caruso, dal ragusano Salvo Curella, dal siracusano Vincenzo Mollica e dai palermitani Sergio Sparacio, Matteo Messina e Gianni Portannese. Gli eletti sono i candidati della “lista di Rescifina”.

Ne parliamo con Michelangelo Sangiorgio che ricopre anche la carica di presidente del comitato provinciale di Catania. Dopo appena un anno la Sicilia cestistica si è ritrovata ad eleggere di nuovo il Consiglio Direttivo Regionale.
«Ahimè sì, ma ritengo che dalle contrarietà e dalle difficoltà il movimento siciliano abbia saputo trarre le giuste energie per dimostrare al panorama cestistico nazionale che la Sicilia non è il luogo dove si pratica un’altra pallacanestro. Il tutto confermato anche delle recenti sentenze del CONI che hanno riportato tanta chiarezza nella complicata vicenda che ha portato alle decadenza del precedente Consiglio Direttivo Regionale».

Fatto storico: è stato eletto un presidente di Messina e prima di Rescifina, la massima carica regionale è sempre stata a Palermo.
«Di più, con la presidenza Rescifina si è riuscito a compattare quasi l’intero movimento cestistico siciliano sul progetto Rescifina e va dato atto al presidente di essere stato capace di riportare un clima di serenità che non si respirava ormai da tanto tempo».

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PRESIDENTE. Michelangelo Sangiorgio, presidente del comitato provinciale della FIP [Basket Catanese].

Si vocifera che il vero regista della rapida conclusione della gestione commissariale è lei.
«Direi di no, bensì l’alto senso di responsabilità di quasi tutti i singoli attori con i testa i presidenti provinciali che hanno creduto fermamente nella squadra che si è formata dandogli la fiducia necessaria per riportare la Sicilia al posto che le compete in ambito nazionale. L’essere stato poi fortemente voluto al fianco del presidente regionale ritengo dà tantissimo riscontro a quello che la pallacanestro catanese ha creato in questi ultimi anni caricandomi di ulteriori responsabilità».

Con quale spirito e programma affronterete il nuovo triennio?
«Quello che ci aspetta non sarà un compito semplice, ma con l’impegno di tutti sono fermamente convinto che possiamo rilanciare tutti i settori dal minibasket, agli allenatori, al movimento arbitrale che non attraversa un momento felice, al settore femminile in crisi di vocazione, alla comunicazione e marketing fondamentale per il rilancio cercando di dare un maggiore impulso all’attività giovanile d’eccellenza e all’organizzazione territoriale».

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MINIBASKET. Valeria Puglisi, recentemente nominata nel comitato regionale minibasket [Basket Catanese].

Quale sarà il ruolo di Catania nel consiglio della FIP siciliana?
«Vogliamo mettere le risorse che la nostra provincia ha dimostrato di avere a disposizione della regione. La federazione beneficerà dei settori in cui abbiamo lavorato discretamente, non abbiamo intenzione però di “colonizzarla”. Nel minibasket Catania ha lavorato molto bene e nella commissione è stata nominata Valeria Puglisi proprio per questo; accanto a lei, comunque, sono presenti personalità di grande spessore come Sofia Vinci. Ci sono tanti settori da rinnovare, dal CNA alla commissione giudicante, e Catania si mette a disposizione e si scommetterà con le proprie risorse umane. Vogliamo che il movimento siciliano faccia un salto di qualità e quantità e proprio per questo mi sono messo in gioco».

Quali saranno i punti di discontinuità con la gestione Tuttolomondo?
«Non vogliamo buttare il bambino con l’acqua sporca. Vogliamo conservare ciò che è stato fatto di buono, valorizzando le risorse umane trovando le collocazioni migliori all’interno dell’organizzazione. Bisogna anche fare in modo che le zone in cui ancora ci sono dei settori da sviluppare abbiano una spinta in più, come è stato fatto inserendo Norma Rotolo all’interno della commissione del minibasket, settore in cui la provincia di Palermo deve lavorare di più. Stiamo tentando anche la carta del consiglio residenziale: in questo modo, le decisioni saranno più concertate e meno frettolose, si avranno due giorni per lavorare. Inoltre, gireremo più sedi; per esempio, venerdì saremo a Barcellona. In quattro-cinque consigli l’anno riusciremo a prendere delle decisioni importanti. Si produrrà sicuramente qualcosa di buono».

Andrea Magrì
(ampliata da Roberto Quartarone)

Vedi anche:
Puglisi a capo del minibasket regionale
Rescifina eletto presidente FIP Sicilia

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