Stelle rosso-azzurre. Giorgia Guerri

Parla Giorgia Guerri, la play classe 1994, protagonista della Rainbow Catania di quest’anno…

Abbiamo scambiato qualche battuta con la giovane play Giorgia Guerri. Per lei tanti anni nella Trogylos Priolo all’interno di un gruppo sempre stabile e che quest’anno sembra aver risentito dei cambiamenti di un trasferimento in blocco a Catania, che non ha però segnato le sorti del campionato delle catanesi.
Un approccio alla pallacanestro neanche troppo distante, per una giocatrice che affronta partita dopo partita con un piglio già deciso.

Quando hai iniziato a giocare e cosa ti ha spinto a farlo?

 
Ho iniziato a giocare all’età di 12 anni, facendo parte di una squadra di mini basket maschile ad Avola. Nelle ore di educazione fisica a scuola, l’allenatore di basket che veniva a fare dei corsi scolastici, mi chiese se mi andasse di frequentare la palestra dove lui allenava e fu così che iniziai a giocare, un po’ per gioco un po’ per curiosità. Farlo mi affascinava sempre di più. Continuando a giocare ad Avola ho incontrato lungo il campionato la squadra allenata da Salvo Coppa. Finito l’ultimo anno di under 13 e non potendo più giocare campionati misti, presi in considerazione la proposta che mi aveva fatto Coppa di entrare a far parte delle giovanili del Priolo e, accettando, arrivai alla Trogylos”.
 

Che opinione hai del tuo cammino cestistico sin’ora?

 
Da quando sono arrivata a Priolo la mia vita è stata riempita totalmente dal basket. Dopo un anno da pendolare, la società mi propose lasciare Avola per Priolo, così da poter partecipare anche agli allenamenti della prima squadra e ho accettato. Oggi facendo un resoconto di questi 4 anni trascorsi, mi rendo conto di essere cresciuta tanto sia dal punto di vista cestistico che dal punto di vista caratteriale, anche se penso che ci sia ancora molto da migliorare. Ne sono consapevole e questo è ciò che mi spinge tutt’oggi ad allenarmi con assiduità”.

Riconosci già un momento o hai un ricordo particolare di un episodio che per te ha significato tanto nella pallacanestro?

Tanti sono gli episodi che rappresentano molto in questo mio percorso, dai semplici allenamenti con Salvo, alle diverse partite disputate sia a livello regionale che nazionale, ma uno in particolare mi ha fatto veramente crescere facendomi capire il senso di sacrificio per la squadra e la soddisfazione che può dare il lavoro duro ed intenso: ci trovavamo a Ferrara per un’interzona, l’ultima partita era la decisiva per passare il turno e noi eravamo la squadra sfavorita. Fisicamente non stavo benissimo ma non potevo non giocare questa partita e questo piccolo sacrificio fu ripagato con una vittoria di un solo punto ottenuto grazie ad un forte spirito di squadra e sacrificio. Fu uno dei più bei successi che ancora non solo io, ma tutte, credo ricordiamo con emozione“.

Hai ricevuto convocazioni in nazionale? Se sì come sono andate.

Nel 2009 sono stata convocata ad un raduno della nazionale under 15 , era la mia prima esperienza con la nazionale e soprattutto che mi portava a giocare senza la mia squadra. L’esperienza tutto sommato è stata positiva ha avuto tanta importanza per me, anche se è stata l’unica, però mi ha fatto conoscere nuove realtà e dato sempre uno stimolo in più per migliorare”.

Che impressioni hai su questa stagione?

“Quest’anno è stato tutto un terremoto: dalla partenza di Salvo in Thainlandia, al mio trasferimento alla società Rainbow Catania e ancora oggi ci troviamo in una fase di assestamento. Posso però dire che sia io che tutta la squadra ce la stiamo mettendo tutta per recuperare quello che normalmente danno anni di esperienze vissute insieme , cosa che a noi manca . Il girone di andata purtroppo non è andato proprio bene, ma piano piano ci stiamo rialzando, cominciando a creare un vero gruppo con più entusiasmo, dato anche dalle ultime vittorie che abbiamo ottenuto.

Il gruppo ormai è abbastanza amalgamato e ciò ci consente di allenarci più serenamente cercando di ottenere migliori risultati”.

Redazione Basket Catanese