Le società catanesi: «Ci vuole più elasticità»

Prima della festa conclusiva incontro tra Fip e dirigenti… Le richieste sul posticipo delle iscrizioni ai campionati giovanili… Necessità di non concludere troppo a ridosso delle finali regionali… Le richieste al consiglio regionale…

Carmelo Carbone, Michelangelo Sangiorgio, Antonio Aleo, Andrea Gangemi
Carmelo Carbone, Michelangelo Sangiorgio, Antonio Aleo, Andrea Gangemi

In anteprima alla festa conclusiva della Fip di Catania, si è svolta a Villa Cosentino di Valverde una riunione tra le società etnee, che hanno incontrato i rappresentanti istituzionali della federazione (il presidente Sangiorgio, il consigliere regionale Aleo e i consiglieri provinciali Carbone, Gangemi e Papa). L’obiettivo era tracciare una sorta di consuntivo della stagione e presentare anche una proposta al consiglio regionale che si terrà nel fine settimana.

Il leit motiv di molti degli interventi che si sono succeduti nel corso dell’ora e mezza d’incontro è stato quello della mancanza di equilibrio e di elasticità nelle regole, che vanno sì rispettate, ma anche viste nell’ottica di una maggiore attenzione allo sviluppo dell’attività cestistica nella provincia. La denuncia parte da Natale De Fino, presidente del Gravina, che mette in guardia sulla prossima ulteriore diminuzione dell’attività senior e quindi sulla necessità di un impegno in più «per far sopravvivere le società».

Pippo Vittorio (L’Elefantino), Giovanni Rao (Paternò) e Maurizio Manno (Valverde) si fanno portavoce dell’istanza di allungare i tempi per le iscrizioni ai campionati giovanili, nell’ottica dei problemi legati sia ai campi (che non hanno la certezza di avere sino a fine settembre) sia ai giocatori: questi due fattori possono anche costringere al ritiro di una squadra prima dell’inizio del campionato, il che però produce effetti pesanti in termini di sanzioni e squalifiche al presidente. «Sembra che si voglia infierire sulle società – sostiene Manno –. Ci vuole tolleranza, io spero di poter iscrivere più società possibili per incrementare il movimento, ma se ci sono difficoltà oggettive bisogna venire incontro». E De Fino è d’accordo: «Non ho di questi problemi, ma non voglio vincere mai a tavolino e sono felice se ci sono più squadre».

La platea all’inizio dell’incontro con le società

Altro punto messo in luce da Giuseppe Laneri (Belpasso) e Rosario Panebianco (Acireale) è che l’inizio dei campionati giovanili come l’U13 andrebbe invece anticipato, in modo tale da evitare all’ufficio gare retto da Franco La Cagnina (il cui lavoro è stato apprezzato pubblicamente più volte) di dover concentrare troppe partite negli ultimi giorni, a ridosso delle finali regionali.

Michelangelo Sangiorgio risponde con dati sull’attività del comitato (+10% di squadre affiliate, 70 gare in più, unico comitato provinciale siciliano che rimarrà l’anno prossimo e avrà anche l’ufficio gare) e si scontra con il presidente del Gravina sulla diminuzione dell’attività, che secondo lui non sta avvenendo a Catania. De Fino lascia l’assemblea, ma il dibattito prosegue concentrandosi ancora sulle giovanili. Sangiorgio e i consiglieri fanno capire che difficilmente le norme potranno cambiare – «siamo notai delle regole», sostiene – anche perché le sanzioni sono forti perché in Sicilia c’era «un mal vezzo» di iscrivere le società giovanili e poi ritirarle dopo il 30 settembre, evitando che i giocatori si svincolassero.

«Le norme sono contro i furbi, ma un ente che fa promozione sportiva non può avere regole che cozzano con l’attività delle società in buona fede. Anche perché c’è chi pensa: “Ma perché diamo questi soldi alla federazione? Andiamo a fare un altro tipo di campionato” . Bisogna fare ragionamenti a largo raggio». Da quest’intervento di Laneri si giunge alla proposta da presentare al consiglio direttivo, ovvero quello della tolleranza di due settimane in caso di ritiro o di iscrizione in ritardo ai campionati giovanili dall’Under-17 in giù, o di una “finestra”, come sottolinea Massimo Finocchiaro (EuroVirtus) per potersi ritirare senza sanzioni. Carmelo Carbone nota infine come le discussioni siano uguali a quelle di sette anni fa, eppure ancora i problemi non sembrano affatto risolti…

Roberto Quartarone