La Nazionale U16 sfiora l’impresa
Bocchino: «Accarezzato il sogno europeo»

L’Under-16 nazionale sfiora l’impresa europea e giunge quarta… Intervista a coach Antonio Bocchino…

Nonostante sia passata poco più di una settimana, tra i risultati di spessore da appuntare nell’agenda di questa calda estate azzurra abbiamo sicuramente quello ottenuto dalla rappresentativa U16 allenata da Antonio Bocchino, giunta quarta all’Europeo di Lituania e Lettonia.

Rivelazione del torneo e con Federico Mussini promosso a giocatore quintetto del torneo, la formazione gestita dall’allenatore campano è stata capace di raggiungere un risultato storico per i nostri colori, centrando la qualificazione alla fase finale del torneo U16 dopo 11 anni, battendo nella prima fase la vincitrice finale del torneo, la Turchia, arrestandosi però contro Francia e Serbia arrivate infine seconda e terza nella competizione a squadre europea, sfiorando un bronzo che manca da 21 anni.

Abbiamo intervistato Antonio Bocchino complice insieme a questo strepitoso gruppo di un’impresa sfiorata.

Antonio Bocchino, coach della Nazionale italiana U16 (foto Basket Catanese)

Coach Bocchino traguardo storico per il gruppo U16, credevi in un risultato che possiamo considerare comunque molto positivo nonostante sia un quarto posto?

«Questo gruppo U16 era importante e composto da giocatori validi. Il nostro obiettivo è stato programmato passo dopo passo, il primo era quello di evitare la poule retrocessione e ci siamo riusciti. Abbiamo giocato il tutto per tutto contro la Polonia arrivando infine a un risultato straordinario. Abbiamo giocato in modo da ottimizzare al massimo la possibilità di fare un percorso positivo,  giocato tutte le partite sino infondo per raggiungere un sogno. Lo abbiamo accarezzato ma senza conquistarlo del tutto».

Per i ragazzi che hanno giocato questo europeo una marcia in più è stata la capacità di far gruppo, quanto è importante raggiungere questo livello di aggregazione?

«Fare gruppo è assolutamente fondamentale. Durante tutto l’anno, ed è questo uno degli obiettivi del settore squadre giovanili, abbiamo lavorato curando l’individualità e l’individualità U16, ricercando situazione idonee che assemblassero i ragazzi, creassero  appunto unione. Questi ragazzi non si sono risparmiati, hanno cercato sempre contatto, tirato fuori le unghie e hanno sempre onorato la maglia azzurra».

Nonostante questo fattore cosa è andato storto contro la Francia?

«Devo dare merito ai francesi. Ci hanno tenuto sotto controllo per i primi due quarti della gara. Dopo l’intervallo ho scosso i ragazzi ottenendo quel cambiamento o meglio ritrovando quel gioco che sinora avevano espresso e questo ci ha permesso di passare dal -11 al +11. Non abbiamo portato a casa il risultato per colpa delle basse percentuali al tiro contro la zona, ma anche questa partita è servita per costruire un percorso importante e ha dato grande visibilità ai ragazzi».

La sconfitta contro la Serbia è nata dalla batosta psicologica subita contro la Francia?

«Quest’ultima partita è stata giocata uomini contro bambini. La nazionale serba ha a disposizione giocatori già formati soprattutto tecnicamente. Abbiamo fatto una fatica maggiore a prendere le misure degli avversari e nel quarto quarto, quando sul -8 avevamo palla in mano, abbiamo sprecato l’occasione per riaprire l’incontro. Lo spessore tecnico della Serbia è stato di grande aiuto per loro, noi abbiamo raschiato il barile delle nostre risorse fisicheIl risultato di questo Europeo è stato comunque straordinario, i ragazzi hanno dato l’interpretazione migliore possibile per cercare di portare a casa il risultato e un sogno che abbiamo davvero solo sfiorato».

Chiara Borzì
Twitter: @ChiaraBorzi

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