Bianca: «Partita da ricordare per il sacrificio»
D’Anna: «Si può fare basket per passione»

L’allenatore della Rainbow: «Godiamoci la vittoria, poi inizieremo a lavorare per lo spareggio»… La coach castellammarese: «Eravamo contate, è stata una lotta impari»

Le giocatrici della Rainbow ballano e si abbracciano, vengono festeggiate dal pubblico, si divertono. Hanno conquistato con i denti lo spareggio interregionale e ora si meritano le celebrazioni del pubblico, pieno di volti del basket siciliano (il coach di Priolo Santino Coppa su tutti) e vari appassionati. L’allenatore della formazione catanese, Andrea Bianca, è raggiante: «Ora ci godremo la vittoria – afferma –, dalla prossima settimana penseremo innanzitutto a recuperare le infortunate, a recuperare la serenità mentale, pronte per iniziare a lavorare per lo spareggio per l’A3 da testa di serie».

Qual è stata la svolta dell’incontro? «Abbiamo acquisito la consapevolezza di poter giocare alla pari con una squadra decisamente di caratura superiore. Loro hanno iniziato a soffrire la nostra difesa e la nostra corsa, perché abbiamo intensificato il ritmo. È una partita da ricordare anche per il sacrificio delle ragazze, malgrado l’infortunio di Grima (che praticamente non abbiamo recuperato) e quello occorso con l’Under-19 a Terranella. Però abbiamo recuperato Ferlito. Abbiamo fatto veramente una partita di cuore, brave le ragazze e brave tutte».

Dall’altra parte Maura D’Anna è molto più distesa rispetto a metà dell’ultimo periodo, dopo il lungo black out. «Sinceramente – spiega – chiamare due time out, uno a 4’ dalla fine sul +19, uno a 2’20” sul +23, è un’enorme mancanza di rispetto nei confronti di un avversario che comunque ha giocato tre partite ad armi pari. Non mi è piaciuto. Ho voluto chiamare il time out a un minuto dalla fine non per ripagare i time out di Andrea Bianca, ma per ringraziare le mie ragazze, perché essere arrivate fin qui è un miracolo e non se l’aspettava nessuno, e per ringraziare le 50 persone che sono venute qua per tifare per noi. È normale, dispiace per la sconfitta, quando arrivi a questo punto ci tieni ad andare avanti. Faccio il mio enorme in bocca al lupo alla Rainbow, mi auguro che possano andare in A3 in modo tale da rappresentare una squadra siciliana in A3. Al di là della prestazione di stasera, le mie giocatrici sono da 10 e lode».

Dopo il terzo periodo qualcosa si è rotto. Cos’è successo? «Loro sono riuscite a far canestro – prosegue D’Anna –. Noi abbiamo fatto il primo canestro su tiri liberi di Gattini al 7’ del terzo quarto. E poi abbiamo sofferto un po’ di stanchezza in difesa, perché eravamo contate: Laudicina non s’è ripresa dall’infortunio alla caviglia, Ornella Lo Porto ha avuto problemi familiari, è normale che sia una lotta impari in sei contro dodici. Nel terzo quarto non ce n’è entrata una e ci siamo un po’ innervosite. Brave loro, comunque».

Il giudizio per la stagione della Nova Basket è comunque più che positivo: «Le ragazze sono encomiabili – sorride l’allenatrice castellammarese –, al di là del punteggio che non conta, l’unico rammarico è che in finale vuoi vincere. Quest’anno abbiamo fatto grandi cose, stiamo mettendo le basi per il futuro. Abbiamo dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, che la pallacanestro per passione si può fare e anche ad alto livello. Non ci sono soldi né professionismo. A certi livelli, quando c’è un gruppo, la pallacanestro si può fare. Non necessariamente vanno spesi miliardi. Questa credo sia la più grande dimostrazione che, in un periodo di crisi economica, la pallacanestro ha bisogno di realtà come noi (e, per carità, anche come la Rainbow!) che ancora coltivino la pallacanestro per il piacere di fare pallacanestro».

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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