Buzzanca: «Il basket sempre al primo posto»

Intervista alla trascinatrice dell’Olympia Catania… «Alma Basket, un bel movimento»… «Cerco di trasferire la mia esperienza»… «Contro Ariano partita importante»…

Mara Buzzanca (foto F. Amodeo)
Mara Buzzanca (foto F. Amodeo)

Nata a Patti anche cestisticamente, dopo l’esperienza alla Libertas Termini, hai giocato tre stagioni a Rovereto e quattro a Bolzano. Hai ricevuto il Premio Donia 2011 come migliore cestista siciliana; sei stata la miglior marcatrice dell’intera Serie A2 con 495 punti e una media di 17,8 a partita. Poi confermata a Ragusa per le doti tecniche e lo spirito di gruppo. Risulti protagonista anche nella stagione seguente. Passi in seguito a Salerno e adesso sei una delle attrici principali della nuova Olympia Catania. Quanto sei soddisfatta di “Mara Buzzanca”?
«Io non sono mai soddisfatta di Mara perché sono molto pretenziosa, anche da me stessa, quindi alla ricerca della perfezione e non so se è un pregio o un difetto».

Oltre ad essere una giocatrice professionista d’esperienza,  sei un’affermata istruttrice FIP. Parlaci della tua Alma Patti e del tuo lavoro con i bambini  che sono il futuro di questo sport.
«Da due anni è nata la mia società Alma Basket. L’abbiamo tirata su io, insieme ad  altri 3 amici, anche loro giocatori e giocatrici: ci ha unito l’amore per questo sport, portandoci a fondare una società di basket . L’Alma è la mia anima come dice la parola in spagnolo, ed io credo tanto in questo progetto. Soprattutto spero che un domani, con il lavoro, la voglia, l amore e la dedizione, anche noi potremmo dire la nostra in ambito nazionale. Registriamo un bel movimento di piccoli cestisti e cestiste e inoltre, siamo impegnati con l’under 13 e 14 femminile; e ci tengo a fare un grande in bocca al lupo alle mie giocatrici, che mi regalano molte soddisfazioni, giorno per giorno, insieme ai miei meravigliosi collaboratori».

Quanto ti motiva essere la guardia dell’Olympia Catania?
«Essere la guardia di Catania mi motiva  molto, perché gioco nella mia terra, e perché è una società che crede in me. Ma la mia motivazione più grande è che ancora, a 37 anni, mi diverto cercando di riuscire a trasferire quel po’ di esperienza che ho acquisito in questi anni, ai giovani, che sono il futuro di questo sport».

La tua grinta in campo e il tuo ruolo di trascinatrice, sono due caratteristiche che ti hanno sempre contraddistinto. Cosa ha significato il basket nella tua vita?
«Cosa ha significato il basket nella mia vita? Tutto. L’ ho messo sempre al primo posto».

Domenica hai una partita importantissima in casa dell’altra capolista Ariano, uno scontro diretto per la Poule Promozione. Come si prepara la squadra ad un test così importante?
«Domenica abbiamo un incontro importante, è vero. Dal mio punto di vista non esiste una partita meno importante, l’approccio mentale è fondamentale; la determinazione, il volere a tutti costi prendere i due punti ed essere consapevoli delle proprie forze, e di quello che possiamo fare, questo, fa la differenza. Dopo ogni partita, si affronta diversamente. Per quanto riguarda la strategia, sicuramente Ariano è un’ottima squadra, con giocatrici di spessore, costruita per vincere il campionato, ma con grande rispetto mi sento di dire …..forza Olympia Catania. Perché noi non siamo di meno valore aggiunto di grande spessore tanica Seino».

Come vivi i tuoi prepartita, sei superstiziosa?
«Allora, i miei pre partita li vivo in maniera particolare: sono un po’ superstiziosa ed è una tragedia, se devo uscire di casa, perché sono con il terrore di incontrare…non posso dirtelo, ma questa settimana ho sfatato tutto, sono diventata meno superstiziosa, senno’ Pavia me ne dice di ogni ».

Potendo tornare indietro,  c’e’ una scelta che non faresti più?
«No nessuna, per quanto riguarda le scelte che ho fatto, tutte mi sono servite, anche quelle negative, non ho rimpianti e ripensamenti, forse l’unico dubbio che mi pervade la mente e’: ma se avessi fatto il playmaker?»

Qual è l’episodio che ti è rimasto più nel cuore in questa tua lunga carriera?
«
Episodi che ho nel cuore ce ne sono tanti in 25 anni di basket, ma spero, e cercherò con tutto il cuore, di farmene rimanere uno in particolare, prima che smetto di giocare, magari con l’Olympia Catania …e non voglio dire altro sono superstiziosa».

Il tuo primo tifoso?
«Il mio primo tifoso cosa te lo dico a fare…..mio papà da sempre lui mi ha avvicinato a questo sport».

Se non fosse basket sarebbe?
«Se non fosse basket sarebbe pallacanestro».

Addetto stampa
Maria Luisa  Lanzerotti
Olympia Catania

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