Dal -22 al +1: l’Olympia esulta e sogna
Le etnee a un passo dai play-off per l’A1

Un’altra prova da invincibile armata… Porchi: «È stata fortuna, giochiamo sempre per vincere, a Bologna sarà decisiva»… L’inizio difficile (da Mr. Hyde), la rimonta e la gioia finale (alla Dr. Jekyll)…

2014-039_OlympiaBroni

Catania – Broni 74-73
Parziali: 20-25, 35-53 (15-28); 56-62 (21-9), 74-73 (18-11).
PalaCatania di Catania, 22 marzo, 18:00

Olympia Catania: Guerri 2 Servillo 6 Pavia 6 Brezinova 20 Ferlito ne, Anechoum, Imeneo ne, Melissari 13 Seino 11 Buzzanca 16. All. Porchi.
OMC Broni: Bergante Zanelli 5 Besagni Accini Caru 8 Borghi 6 Corradini 9 Zampieri 18 Bona 16 Laterza 13. All. Giraldi. 
Arbitri: Spinelli di Roma e Berassola di Palestrina.
Spettatori: 170 circa, di cui una ventina ospiti del gruppo dei Viking.

Renata Březinová entra in area contrastata da (foto Giuseppe Lazzara)
Renata Březinová entra in area (foto Giuseppe Lazzara)

L’Olympia merita la qualificazione per i play-off per la Serie A1. Rimontare dal -22 contro una squadra tanto talentuosa come Broni è una prova di forza da invincibile armata, così come lo è bissare la vittoria di un soffio dell’andata, evitando all’ultima azione (con una difesa impeccabile) una sconfitta che le avrebbe  tagliate praticamente fuori dalla terza fase, rimettendo in corsa le ospiti. Invece così rimane il vantaggio sul quinto posto (Napoli), si annulla lo svantaggio da Vigarano e Ariano Irpino e si può ambire al massimo jackpot.

«Se dovessero essere i play-off – spiega Enzo Porchi –, giocheremo sempre per vincere. È bello partecipare, sono partite entusiasmanti ed emozionanti come oggi: ho detto alle ragazze che era la nostra prima partita di play-off, da dentro o fuori per entrambe. La rimonta è stata una gran botta di c***! Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, con qualche errore di troppo e un arbitraggio che in molte occasioni ci ha danneggiato sotto canestro, erano molto garantisti nei loro confronti e poco nei confronti di Březinová e Seino».

La chiave finale per i due punti è stata l’azione difensiva dopo il canestro decisivo della pivot ceca. «La squadra s’allena per difendere, quando deve giocarsi un campionato con l’ultima difesa ci prova. Corradini ha tenuto troppo la palla e ha preso un tiro che poteva anche andar dentro, che fortunatamente è andato fuori».

In attesa delle partite di questo pomeriggio, per Catania tutto passa dalla sfida contro la Meccanica Nova Bologna: in caso di vittoria in trasferta i play-off sarebbero sicuri, con la possibilità di chiudere anche al secondo posto alle spalle di Battipaglia. «Bologna giocherà per vincere – prosegue il coach reggino -, tutte le squadre giocheranno per fermarci e per rovinare questa bella festa. Noi faremo la nostra partita, mi auguro che ci sia un arbitraggio all’altezza e non sarà una passeggiata» Chi avrebbe mai pronosticato un finale del genere? «Quando si inizia non ci si aspetta niente – chiude Porchi -. La squadra era buona, ha avuto un buon correttivo con Seino, abbiamo avuto tanti infortuni e ne abbiamo anche ora, con difficoltà per allenarci. Ma tutto quello che arriverà è guadagnato».

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

Partita vietata ai più deboli di cuore quella giocata ieri al Palacatania tra l’Olympia Catania e la Omc Broni. Partita dai due volti, per un Catania che ha interpretato il ruolo di “Dottor Jekyll e Mr Hyde“, ma che si aggiudica in un finale al fulmicotone un match fondamentale per il cammino sempre più possibile verso i play off. Un plauso va al pubblico, che ha reso ancora più entusiasmante il match, facendo da sottofondo con un tifo a tratti da stadio, ed ai tifosi del Broni, che hanno attraversato l’Italia per sostenere la loro squadra.

Daniela Servillo difende la palla da Zampieri (foto Giuseppe Maugeri)
Daniela Servillo difende la palla da Zampieri (foto Giuseppe Maugeri)

Palla a due e i toni sono subito alti, anche se nei primi due quarti la bilancia in campo pende dal lato delle lombarde, entrate più attente e determinate delle siciliane. Apre Broni i canestri con Laterza e Zampieri che iniziano a far male sia da sotto che dalla distanza, mentre per Catania a rispondere sono Brezinova e Melissari, con giocate personali prima da sotto la ceca, poi dalla distanza la reggina, infine insieme in un fraseggio con Brezinova che ruba palla e lancia in assist Melissari nel canestro del 13\14, fino al primo momentaneo sorpasso di Buzzanca.

Ma Broni è attenta e non concede nulla, sta al passo e supera con la Carù e la Laterza, mentre Anechoum colleziona già il terzo fallo al settimo minuto del primo quarto. Il gioco è duro, fisico, e sugli spalti il tifo è assordante, mentre i fischi degli arbitri bacchettano la squadra di casa. Broni allunga quindi anche dalla lunetta, fino a quando Brezinova non interrompe la serie positiva delle ospiti, seguita da Servillo. Catania soffre un po’, ma resta a galla, fino al secondo quarto, quando Broni prende il largo, supera facilmente la difesa di casa, poco incisiva fino a quel momento, e trova con costanza impressionante la retina. Buzzanca prova a reagire, coadiuvata da Seino, ma Borghi trova due triple agghiaccianti consecutive, a conferma di una percentuale di realizzazione altissima delle ragazze di Giraldi nelle prime due frazioni di gioco.

Broni scappa, Catania insegue tra alti e bassi. Servillo lotta nell’uno contro uno per difendere e gestire la palla, ma le avversarie nel frattempo sono già sul più 24, nonostante vari tentativi di Pavia che cerca di limitare i danni sia in difesa che in avanti, aiutata dalla bomba di Seino, ma non basta. Pausa lunga, si va negli spogliatoi: Catania cambia faccia e torna in campo con quella sua più bella, con un altro atteggiamento. Determinazione, grinta, gioco compatto di squadra, rimbalzi e centri ritrovati, difesa perfetta e pressing a tutto campo, mentre Broni cala il ritmo e la percentuale al tiro.

Enzo Porchi dà istruzioni, Melissari alle spalle (foto Giuseppe Lazzara)
Enzo Porchi dà istruzioni, Melissari alle spalle (foto Giuseppe Lazzara)

Terzo quarto e l’Olympia esce definitivamente la testa dalla sabbia. Pavia e Buzzanca suonano la carica, palle recuperate e falli a favore, con Seino che lotta va denti stretti e accorcia anche ai liberi. Adesso a sbagliare è la squadra ospite e ad approfittarne la squadra di casa con Pavia, Melissari e Servillo, mentre Brezinova marca il territorio sotto le plance dove inizia a fare da padrona e Buzzanca procura liberi preziosi. Si arriva all’ultimo quarto sul 56/62, ma l’aria che si respira odora di cambiamento.

Rush finale. Buzzanca regala la palla del meno quattro alla ceca, Broni concede, Catania approfitta con perfetto tempismo: Melissari preme il piede sull’acceleratore, porta la sua squadra sul 60/64. A completare la rincorsa è Brezinova su azione personale multipla che mette la frecvia del sorpasso sul 65/64. Ed è delirio. Broni non molla niente nonostante il calo ed è guerra aperta: Melissari cecchina dalla sua solita mattonella trova una giocata preziosa e la bomba del 68/66, coadiuvata da un recupero fondamentale di Guerri, che spinge Brezinova a firmare il più quattro. Ma l’equilibrio in campo e sul tabellone è perfetto: 70/70 ed ogni punto può essere decisivo. 33 secondi al game over e Corradini fa sognare i suoi tifosi, ma Brezinova, caterpillar, top scorer, a 19 secondi dalla sirena regala una splendida vittoria alla sua Olympia. 74/73 ed è esplosione di gioia allo stato puro per le catanesi, che si lasciano andare in un grande abbraccio che sa ancora di podio.

Addetto stampa
Maria Luisa Lanzerotti
Olympia Catania

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