Acireale e la funzione sociale dello sport

Il presidente Panebianco detta le linee guida della prossima stagione… «Continuano le sinergie, malgrado le difficoltà»… «La prima squadra è l’ambizione per i giovani»… «Che indirizzo con lo straniero in DNC?»… Le giovanili…

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Paolo Panebianco e Nico Torrisi all'inizio del sodalizio (foto R. Quartarone)
Paolo Panebianco e Nico Torrisi all’inizio del sodalizio (foto R. Quartarone)

Al Palasport di corso Italia si è disputato una settimana fa il memorial Arturo Volcan e il presidente del Basket Acireale, Paolo Panebianco, rifletteva sul futuro. Il progetto rilanciato nel 2011 con tanti partner, tra cui l’attuale assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi, dopo il ridimensionamento della scorsa estate, proseguirà sulla stessa linea incentrata sui giovani e dettata da un lato dalle incertezze economiche, dall’altro dalle certezze “sociali”.

«Vogliamo continuare – spiega il massimo dirigente granata – a restare un punto di riferimento sociale. Sembra che le associazioni sportive stiano perdendo quest’obiettivo, sono viste come chissà quale tipo d’entità… ma noi facciamo principalmente attività sociale per 800 ragazzi, garantendo il diritto di poter fare sport, a ciascuno con le proprie possibilità. Vogliamo continuare a farlo e speriamo di riuscirci».

È un ritorno alle radici stesse dei valori sportivi che passa soprattutto dall’attività con i partner, sia quelli storici dell’area delle Aci, sia quelli che gravitano attorno al centro universitario e alla Polisportiva Alfa. «Le sinergie vanno avanti – prosegue Panebianco – ma il momento è difficile per la società e per lo sport che non vive di palcoscenici televisivi. Terremo alto il ruolo sociale nelle giovanili, con l’unico scopo della prima squadra di dare un’ambizione ai ragazzi. Gli ostacoli sono tanti, ma il gruppo com’è partito rimane. Oggi abbiamo dovuto far tutti un passo indietro perché le condizioni non ci sono più per ripetere le stagioni concluse a un passo dalla promozione e sperare nelle chimere non è il caso».

Un quintetto di Acireale in una recente copertina (foto V. Criscione)
Un quintetto di Acireale in una recente copertina (foto V. Criscione)

Una delle chimere possibili è l’iscrizione in Divisione Nazionale B, aperta a molte società del girone, ma esclusa comunque a priori dai granata. «Stanno pensando di far iscrivere tutti alle serie superiori – conferma il presidente – , per avere un background di squadre riserva per tamponare le defezioni. Ma ancora FIP e Lega dimostrano poca sensibilità: hanno deciso di mettere uno straniero in DNC. Quando c’è chi pensa di poter fare un discorso legato ai giovani e poi deve confrontarsi con Fall (guardia, fratello del pivot che giocava a Catanzaro) e Womack, che indirizzo si deve dare? Dovrei prendere uno straniero fortissimo per vincere il campionato o lavorare sul territorio? L’anno scorso siamo riusciti a coniugare il territorio con i risultati, con giovani e ragazzi d’esperienza, con un ottimo risultato. C’è molta confusione, è difficile dipanarsi e il campionato è un punto interrogativo. Non nascondo che anche noi ne abbiamo e poche squadre sono sicure di fare il campionato».

Ci sono però altre certezze, ovvero il lavoro sul settore giovanile che continua a crescere di qualità e quantità. «Stiamo lavorando con lo staff tecnico, in primis Gaetano Russo, Gigi Sgroi e Daniele Balbo. Vorremmo fare l’U17 e l’U15 d’Eccellenza, malgrado il secondo gruppo non sia pronto, nell’ottica del percorso di crescita. Stiamo valutando i ragazzi delle varie società per vedere chi possa fare il campionato. Chi farà l’U17 è proprio un gruppo d’Eccellenza: creato qualche anno fa, ha sfiorato le finali nazionali U14 e quest’anno è arrivato terzo dietro Capo d’Orlando e la sorpresa Ragusa. I 2000 e 2001 intanto crescono abbastanza bene. Con loro speriamo che potremo contare su una prima squadra che possa salire in alto. In DNC quest’anno, come l’anno scorso, cercheremo di valorizzare il lavoro del CUS, inserendo in prima squadra qualche altro giovane ancora. È tutto da verificare, ma questi sono i programmi».

A vedere il memorial c’era anche Peppe Foti. «È entrato in un’orbita che gli permette di valutare le offerte ricevute. Con situazioni diverse, potrà tornare anche ad Acireale, perché è sempre casa sua!» Si rimane dunque in attesa di vedere cosa deciderà Griccioli

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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