Il nepalese che giocò a basket a Catania

Piccola storia di un sedicenne che dalle pendici dell’Everest finì a Catania per tre settimane e giocò anche una partita del campionato PGS…

 

Phurba Tenzing Sherpa
Phurba Tenzing Sherpa

Sono tanti 6.700 km, una distanza inimmaginabile per chi ha trascorso i primi 16 anni della propria vita in un paesino ai bordi meridionali dell’Everest. «Namaste», saluta Phurba Tenzing Sherpa. È uno studente, viene da Namche Bazar e studia a Khumjung, tra gli ultimi avamposti degli alpinisti che intraprendono la scalata al tetto del mondo, versante nepalese. Non ha mai visto il mare, né un Paese straniero, però finisce coinvolto in uno scambio culturale internazionale e di punto in bianco si ritrova in Italia. Pochi giorni dopo l’atterraggio, diventa l’unico nepalese ad aver mai giocato una partita ufficiale di basket a Catania.

Etna for Everest” è il nome del progetto a cui partecipa, ne è coordinatore il CAI di Catania, che ha effettuato una spedizione proprio in Nepal, e il professore Angelo Rapisarda, che rappresenta il liceo dove insegna, il Boggio Lera. Il 2 febbraio 2002 Phurba giunge a Fontanarossa con altri cinque studenti e due professori. È alto e atletico, si professa buddista e vegetariano. Ha la pelle olivastra e gli occhi a mandorla, in volto ricorda più un indiano di un cinese. Catapultato lontanissimo da casa, diventa molto timido e silenzioso, anche perché sa solo le basi d’inglese, qualche parola appresa a scuola: comunicare è davvero arduo.

L'allenamento della Meridies nel 2001-'02
L’allenamento della Meridies nel 2001-’02

Tocca a me ospitarlo, sono al terzo anno di liceo scientifico e con i miei amici cerco di coinvolgerlo. Non si trova bene a uscire per la città, non riusciamo a conversare molto, né riesco a farlo integrare. L’unico contatto serio che riusciamo a stabilire è faccia a faccia, davanti a una scacchiera. Lui se la cava, io conosco le regole, così Phurba inizia a sorridere. È con lo sport che possiamo trovare un punto di contatto.

Appena 24 ore dopo l’arrivo, il nepalese si ritrova a entrare allo stadio Cibali per Catania-Pescara 0-0, campionato di calcio di Serie C1. Poche ore dopo la partita, eccolo indossare un completino rossazzurro ai campetti della Meridiana. Si gioca calcio a 5, i campioni in carica del liceo Boggio Lera, la 3ª CL, vincono ai rigori contro un gruppo di amici. Phurba è in campo con i “compagni di classe” (seguirà qualche lezione con noi), colpisce un palo e gli tocca anche di tirare un rigore, che spedisce fuori.

Nel turbine della festa di Sant’Agata si ritrova spaesato, guarda una marea di gente vociante, tante persone assieme non le aveva mai viste. Si ritrova meglio quando deve visitare l’Etna: scalando il vulcano ha attorno un panorama a lui più congeniale. Nella routine caotica catanese, per lui è un periodo di grandi novità, pieno di eventi straordinari, compresa la passeggiata a San Giovanni li Cuti in cui scopre cos’è il mare.

La formazione della Meridies Under-17 2001-'02:
La formazione della Meridies Under-17 2001-’02: in piedi D’Adamo, Cappello, Cardone, Tenzing Sherpa, Quartarone, Paparo; accosciati Grasso, Casicci, Bergamaschi e Angelico.

L’11 febbraio, tra una gita e l’altra, si viene ad allenare con me. Gioco con l’Under-17 della SC Meridies, squadretta del torneo PGS provinciale. L’allenatrice, Guendalina Cardone, lo nota e inoltra la richiesta per un tesseramento lampo. Il 14 febbraio la Meridies è impegnata nella trasferta contro l’Energy Club, alla palestra della Plaia. Phurba siede in panchina e guarda i compagni di squadra soffrire, così la coach lo manda in campo: il nepalese sorprende tutti realizzando quattro punti, ha uno stile da pallavolista, ma considerando la sconfitta finale per 98-29 è tra i pochi a uscire a testa alta. Quella squadretta conclude quarta su sei il torneo catanese di categoria e partecipa anche agli Internazionali PGS 2002 a Catania. Dopo la fusione proprio con l’Energy, alcuni dei ragazzi della Meridies esordiranno in Promozione nel 2004.

Phurba Tenzing Sherpa riesce a vedere la Nazionale italiana di calcio che vince sugli Stati Uniti per 1-0 e impara anche a giocare a carte siciliane. Rientra a Katmandu il 24 febbraio, con un bottino d’esperienza enorme. Purtroppo, se ne sono perse le tracce durante l’ultima parte della guerra civile nepalese. Dopo il terremoto della scorsa primavera, mi è tornato in mente, così come il suo sorriso dopo aver segnato all’Energy Club: piccole imprese che il tempo vorrebbe far scomparire, ma il cuore non cancella.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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