La cestista-calciatrice Arculeo nel basket anni ’60

Pina Arculeo

Negli anni sessanta, la pallacanestro femminile catanese è all’anno zero: per qualche anno non ci sono squadre che intraprendono un campionato senior, così si deve ripartire dall’attività delle scuole. Sono due professori e le loro studentesse che si contendono i titoli provinciali: il Gemmellaro del prof. Gianni Di Maria e il Cutelli del prof. Santo Caponnetto. Saranno i serbatoi degli anni successivi e già a questo livello si intravedono le cestiste del futuro.

La Società Sportiva Ciclope è la creatura di Caponnetto. Le sue ragazze si fanno notare per la prima volta nella primavera 1964: finiscono seconde alle finali regionali giovanili. Cilla Spinella, Ernesta Maldi ed Elena Lo Turco sono gli elementi dal sicuro avvenire, ma chi si fa notare è Pina Arculeo«precisa nei tiri piazzati», come riporta la “Gazzetta del Sud”.

La squadra del Liceo Cutelli nel 1964-’65. In piedi: Strano, Maldi, Caponnetto, Motta. Accosciate: Lo Turco, Spinella, Arculeo, Cascino.

«Avevo iniziato da autodidatta al Maria Ausiliatrice, convincendo la suora a comprare due canestri per allenarci – ricorda lei, figlia dell’ex calciatore della Catanese Pino. Ne ho pure colpita una con un pallone quando ci siamo messe a giocare! Poi al Cutelli sono stata seguita dal prof. Caponnetto, che ha creato la squadra e ci ha seguite anche nella Coppa Sicilia».

La competizione per selezioni provinciali vede sempre le catanesi protagoniste. È tempo così di crescere: nel 1964-’65 le migliori ragazze si riuniscono nella Giglio Bianco, che affronta il raggruppamento interprovinciale con Messina. L’anno dopo, è il Cus Catania a prendere in mano l’attività, disputando la Prima Divisione e poi iscrivendosi in Serie B.

Pina Arculeo con Carmen Di Bella, Cilla Spinella, Elena Lo Turco alla Coppa Sicilia 1965 (archivio Pina Arculeo).

«Al campo all’aperto di piazza Spedini avevamo un numeroso gruppo di appassionati che ci seguiva, facendo un tifo sfrenato – prosegue Arculeo –. Ero tra le più bassine, ma ogni volta che entravo in campo ero famosa per i miei contropiede. In più Puccio Corona scriveva bene di me sul giornale, quindi mi sono fatta anche una certa nomina!»

Il ritorno in Serie B di una squadra catanese dopo sette anni apre un triennio in cui le cussine portano in giro per la Sicilia le loro qualità. Ottengono poche vittorie, ma tante soddisfazioni. Pina Arculeo, purtroppo, mette insieme solo due gettoni di presenza. «Mi sono rotta un piede – chiude –, ma ho continuato comunque facendo l’arbitro e anche l’allenatrice. Poi ho iniziato l’Isef, quindi ho dovuto proprio lasciare l’attività. Sono diventata calciatrice, ma questa è un’altra storia!»

Roberto Quartarone

1 commento

  1. Complimenti, ricordo sempre con Simpatia ed Affetto le mie “Care” Colleghe.

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