Francesco, la pietra miliare

Una mattinata ben riuscita… “L’importante è continuamente…sempre!”… Gli Under-14 in campo… La preghiera e poi giocano gli amici…

La tribunetta è pienissima: amici, conoscenti, molti volti del basket catanese che non avevano avuto la fortuna di incontrarlo. Chi gli è stato vicino non fa che ripeterlo: Francesco Arcidiacono è una persona eccezionale, che ti rimane impressa per la serenità, la simpatia e la vitalità che trasmette. E proprio la vitalità è forse il senso della frase che campeggia negli striscioni e nelle magliette: “L’importante è continuamente…… sempre!”

“Non mi ha mai spiegato esattamente cosa significhi, era una frase che si spiegava da sé – spiega Valentina Cutugno –, però so che nei momenti difficili queste parole gli facevano ritrovare la calma. Era l’oggetto di un’e-mail che mandò e penso che il senso sia vivere pienamente… sempre. L’idea dell’evento è venuta a Gino Dinicola, si è occupato lui di tutto coinvolgendo me e la famiglia di Francesco. Spero che riusciremo a riproporre il torneo in grande, magari a settembre e con cadenza annuale. Sono soddisfatta comunque per come sta andando”.

Per onorarne la memoria, i suoi amici si sono impegnati a fondo per organizzare una mattinata ben riuscita, partita con una sfida tra gli Under-14 di Pallacanestro Catania e Sport Club Gravina e quindi con la verve di cui sono capaci i ragazzini. Vincono di 13 punti i gravinesi guidati da Pino Proietto sui ragazzi di Valeria Puglisi: le due squadre giocano un gran primo tempo concluso con appena un punto di distacco, ma nel terzo periodo Magrì e compagni piazzano il break decisivo. Bravissimi tutti, commentano gli addetti ai lavori sui gradoni. Che intanto si preparano a scendere in campo.

C’è il tempo per una preghiera speciale, quella dello sportivo, recitata da due rappresentanti delle Under-14 e introdotta da un insegnante del Leonardo da Vinci, che definisce Francesco Arcidiacono una pietra miliare e paragona la sua storia a quella di Francesco Mannino, altro sportivo (schermidore) che se n’è andato giovane. L’Epifania si presta anche a fare un parallelo tra l’oro, l’incenso e la mirra dei re magi con l’impegno, la preghiera e il sacrificio che devono caratterizzare la vita, soprattutto quella degli sportivi.

Dopo aver fatto volar via dei palloncini bianchi, scendono in campo i giocatori. Ragazzi che hanno fatto la storia del basket catanese degli anni novanta e duemila (da Gigi Angirello a Peppe Marchesano, da Ernesto Mangano a Francesco Marino, da Dario Distefano a Davide Di Masi) e che danno spettacolo nei due tempi di gioco. Tutto per ricordare Francesco, la “pietra miliare”.

Roberto Quartarone

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Ricordando Francesco