Edil Tomarchio batte Audax Reggio Calabria. Gli acesi scacciano gli incubi della precedente giornata

Il Pala Volcan continua ad essere inviolato… L’ Edil Tomarchio si lascia alle spalle la sconfitta contro Canicattì… Travolto l’ Audax Reggio Calabria

Edil Tomarchio: Marzo 15, Manzotti 15, Selmi 6, Manservisi 10, Colombo 21, Russo 13, Caminiti, Paolantonio 14, Gambino 7, Signorelli 5. All.: Foti.
Audax Reggio Calabria: Meduri 19, Spadini 10, E. Fonte, Amaddeo, M. Fonte, Pellicanò 35, Manca 8, Lamberti .All.: Furfari.
Parziali: 26-21; 52-33; 86-39; 106-72.

Arbitri: Sarda e Furnari di Piazza Armerina (En)

Prevedilmente ancora scottata dalla sconfitta subita a Canicattì, l’ Edil Tomarchio cancella ogni sorta di pensiero negativo e sfora la quota cento travolgendo il fanalino di coda Audax Reggio Calabria con il punteggio di 106-72.
Una vittoria “scaccia pensieri” quella di sabato ad Acireale e che conclude un 2010 comunque sorprendente e positivo per la squadra del Presidente Paolo Panebianco.
Il Pala Volcan rimane palazzetto tabù per le avversarie dell’ Acibasket e Audax cade nella stessa amara sorte delle squadre che l’anno preceduta.
Al salto a due la squadra di Foti parte un pò contratta, lascia troppo spazio alle giocate avversarie ,ma chiude comunque in vantaggio.
Alla ripresa del secondo quarto, lasciandosi alle spalle ogni sorte di remore, Acireale si sblocca e costruisce giocate utili importanti, mostrando e mettendo nuovamente a referto tutte le stupefacenti cifre che l’hanno accompagnata quest’anno.
Colombo torna a far “voce grossa” sotto canestro. Manservisi, Manzotti e Marzo collezionano una nuova doppia cifra e confezionano una nuova vittoria per i colori granata.
Messa così l’ipoteca sulla vittoria, Foti lascia come giusto spazio alle seconde linee, capaci anch’esse di mettersi in luce all’interno del match.
Reggio Calabria non regge l’urto dei giovani padroni di casa, ma onora il match con Meduri, Spedini ed il trentello di uno stupefacente Pellicanò.
L’ Edil Tomarchio saluta il 2010 con un sorriso.

Chiara Borzì