Anche i ricchi in Sicilia piangono

Basket: Barcellona e Trapani sbatacchiano le prime in classifica, Hicks leggendario con Crispin in contumacia. Agrigento è viva, Capo d’Orlando sdolcinata

I migliori del basket siciliano.

HICKS (Barcellona, Legadue) – C’è qualcosa di leggendario in quello che è successo a Barcellona. Ti spunta a casa la squadra più forte del campionato, il tuo miglior giocatore gioca la sua peggior partita in attacco, ma tu spadroneggi davanti a un pubblico che tocca l’apice della propria vita cestistica. C’era una volta la Crispin-dipendenza: Jo contro Venezia fa 0/6 da tre, segna 4 punti e lascia tutto sulle spalle di Michael il panamense. Che combina quanto segue: 31 punti, 16 rimbalzi, 3 palle recuperate e un assist. Dopo una partita del genere uno si può anche ritirare.

SANTAROSSA (Trapani, A dilettanti) – Quando le siciliane ti danno soddisfazione, lo fanno con tutti i crismi. A Trapani il copione l’ha buttato giù lo stesso sceneggiatore: Ruvo di Puglia è primo in classifica, ma viene stritolato tra il secondo e il terzo quarto da un brutale 13-0 e da un Santarossa poderoso (20 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e una stoppata). Il 16-32 dell’ultimo quarto non ribalta la partita e la squadra di Benedetto è di nuovo seconda.

PENNISI (Agrigento, A dilettanti) – Il vostro gigante italo-australiano segnala che c’è ancora vita sul pianeta Agrigento. Tra i suoi 6 rimbalzi (sommati ai 18 punti con 8/9 al tiro) c’è quello sul 74-73 a 26 secondi dalla fine: palla a Mossi, due tiri liberi dentro e la tripla del pareggio di Ferentino fuori. Gli Esposito boys, che con il diciottenne Nunzio Sabbatino (13 punti) sono ancora più boys, stanno sempre in fondo al pozzo, ma era dalla costruzione dei templi che non si vedeva una vittoria dalle loro parti.

MOCCIA (Capo d’Orlando, B dilettanti) – Scusa se ti chiamo Carmine, ma è Amore 13, come i suoi punti. In un momento di sdolcinatezza letteraria, l’Orlandina scrive una delle pagine più melense del suo campionato contro una Ragusa tre metri sotto il cielo. Nel +22 finale anche 11 rimbalzi e 5 palloni recuperati per l’ala piccola che piace ai quattordicenni.

CIROV (Priolo, A femminile) – Sarebbe davvero triste segnare 12 punti nell’ultimo quarto di una partita di pallacanestro se la squadra avversaria non ne facesse appena 3. E prima ancora soltanto 40 in tre quarti. Contro un’Umbertide così micragnosa, per di più a casa sua, i 30 punti totali di Cirov e Pascalau sono una quota colossale: così Priolo vince la seconda consecutiva e avvista le zone medie della classifica.

Emanuele Grosso