Gad Etna-Paternò, derby per la finale

Si gioca alle 20.30 al PalaCus la gara-1 delle semifinali play-off… Un derby che risale agli anni settanta… L’ultima partecipazione ai play-off dei paternesi è del 99-00…

Alle 20:30 al PalaCus si giocherà Gad Etna-Paternò, gara-1 delle semifinali dei play-off di Serie C2. Si affrontano la vincitrice della regular season, reduce da una striscia di 21 vittorie consecutive, e una matricola (ripescata, per di più) che ha dimostrato il suo valore per tutta la stagione e ancor di più andando a vincere a Messina gara-3 dei quarti. Il quintetto di De Luca ha dalla sua il pubblico, un gran bel gruppo e l’entusiasmo di questa stagione spettacolare per tentare di ribaltare una serie all’apparenza chiusa. Il Gad Etna ha rischiato grosso nella gara-1 dei quarti contro il Mens Sana, per poi andare a vincere con un secondo tempo dominato a Mascalucia e dimostrare che non c’è crisi per la squadra che punta a riportare il capoluogo in quinta serie. È stato detto più volte: la squadra di Giuseppe Marchesano è una fuoriserie, ma proprio per questo tutti danno più del massimo per tentare di batterla.

Al Paternò stava riuscendo: a febbraio finì 95-107 e servirono tre tempi supplementari perché i biancorossi cedessero, privati dei quattro elementi più esperti per cinque falli. All’andata, la partita finì con un punteggio più netto: 82-64. Per trovare altri precedenti tra i gaddini e i paternesi dobbiamo risalire al 1985-‘86, quando il vecchio Gad (allenato da Gaetano Russo) giocò contro la Puglisi (allenatore Grillo) in Serie D. Si ricordano anche le sfide con la Bompani Paternò, sempre in D, negli anni settanta: 1974-‘75 (doppietta catanese: 68-43 e 66-48), il 1975-‘76 (56-59 per i paternesi, 68-50 per i gaddini; nella seconda fase 61-57 e 60-57 per il Gad), il 1976-‘77 (ancora il Gad s’impone 70-52, 102-57). L’unica vittoria biancorossa, tra questi precedenti, è il 59-56 conquistato al PalaSpedini il 1° novembre 1975. In quel Paternò, la stella era Lucio Guarnera, nel Gad giocava ancora Carlo Marino (reduce dalla Serie B) e muoveva i primi passi Natale De Fino.

I biancorossi, probabilmente, sono al punto più alto della loro lunga storia. Negli anni settanta arrivarono a una finale per la Serie C (quando esistevano solo A, A2, B, C e D), ma erano altri tempi e un’altra struttura dei campionati. L’ultima partecipazione del Basket Club ai play-off risale al 1999-’00, con l’uscita già al primo turno. «L’anno prima eravamo stati promossi in C2 dopo lo spareggio con il Santa Croce Camerina – ricorda l’allora giocatore-allenatore Gerry Liguori –. Poi praticamente con la stessa squadra abbiamo raggiunto i play-off e giocato contro lo squadrone del Leonardo da Vinci, poi promosso. È stata una grande soddisfazione perché la squadra era quasi interamente paternese, a parte me, Mario Anastasi e Massimo Vicinanza: c’erano Giovanni Rao, Alessio Carbonaro, Giuseppe Corallo, Salvo Longo, Luigi Emanuele, Filippo Mazzamuto, Giuseppe Corsaro, Francesco Garraffo, Antonio Santangelo, Salvo Torcisi e Davide Tallarico».

Il presente parla di una sfida per accedere alla finale per la Serie C Dilettanti. «Chiudere la serie era d’obbligo – scriveva Marchesano dopo gara-2 dei quarti – e chiudere bene era il nostro obiettivo per dimostrare a noi stessi prima e al numeroso pubblico presente che la capolista c’è… E con tanta voglia di mettersi sempre in discussione per migliorare. Il gruppo continua questa bella avventura consapevole delle difficoltà che ancora dovrà affrontare, ma fiduciosa del fatto che ha le capacità di analizzare le situazioni difficili e insieme trovare le soluzioni. Questo è il nostro marchio: collaborazione + fiducia = gruppo». «Abbiamo raggiunto un grande risultato per la nostra società – rimarca De Luca –, erano anni che Paterno’ non si affacciava alla ribalta dei playoff della C regionale. Questo non vuol dire che ci sentiamo appagati, certo il Gad Etna è squadra costruita per vincere il campionato, però la semifinale dev’essere assolutamente onorata e noi faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per rendere la vita difficile ai nostri più quotati avversari».

Roberto Quartarone

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