La Priolo dell’Etna è promossa

Basket: ventottello di Gulinello e Gravina va in C dilettanti nonostante la resistenza di un pivot padovano che da Catania non si è più schiodato. Sale di un piano anche Marsala

I migliori del basket siciliano.

GULINELLO (Gravina, C regionale) – Sono sempre le stesse facce che bazzicano i parquet catanesi da una vita, come quella di Cavazza, di Ganci e di Sortino, uno che gioca da così tanto tempo che gli daresti quarant’anni, invece ne ha 22 e già a 14 faceva il playmaker in serie C. Dalle parti di Gravina c’è una piccola Priolo che il Santino Coppa dell’Etna, Natale De Fino, non si stanca di nutrire: è roba per pochi tifosi, ma lavora sui giovani ed è bello vederla promossa in C dilettanti dopo una finale fratricida con Paternò segnata dal ventottello di Gulinello.

GRASSO (Paternò, C regionale) – Quelle centinaia di irriducibili innamorati del basket radunati al PalaArcidiacono avranno visto per la milionesima volta anche un poliziotto di Padova ormai un po’ stempiatello ma dannatamente incapace di perdere. All’anagrafe fa Grasso e da Catania non si è più schiodato, accasandosi progressivamente sempre più giù di categoria con il passare degli anni. Contro Gravina ci ha provato inutilmente come un forsennato, ma i suoi 26 punti stanno lì a dire che per questi quartieri è ancora un signor pivot.

GIACALONE (Marsala, C regionale) – Dalla parte opposta dell’isola c’è un’altra città che la pallacanestro la mangiucchia da un bel po’ di anni e che ha tirato fuori le bottiglie buone di vino per un’identica promozione in C dilettanti. I 23 di Giacalone in gara 3 di finale stroncano Paceco e innescano la baldoria dei 700 convenuti al palazzetto.

MANDACHE (Alcamo, A2 femminile) – Quella che ne ha segnati di più dopo di lei ne ha messi 7, Andra Simina 29 con contorno di 9 rimbalzi, sui 47 complessivi di Alcamo. Impressionante la romena, ma troppo avare le sue compagne per pretendere di passare a Cagliari in gara 1 dello spareggio spalanca-A1.

Emanuele Grosso