Il Cus Messina vince facile a Mascalucia

+49 lo scarto finale… Un vantaggio che diventa enorme con Contaldo, Rivero e Mumuni e aumenta anche con le seconde linee… Mascalucia male al tiro e dominata sotto canestro…

Mascalucia-Cus Messina 42-91
Parziali: 10-27, 19-56 (9-29); 29-74 (10-18), 42-91 (13-17).
Mens Sana Mascalucia: Stimolo 2, Boschetti 2, Gissara 3, Santangelo © 6, Saccà 4, Valenti 9, Amato, Boschi 9, Arcidiacono, La Mantia 7. All.: Giorgianni.
Cus Messina: Risitano 6, Trischitta 5, Ettaro 12, Squillaci 1, Rivero 21, Abdul Mumuni 20, Mirenda, Presti 3, Contaldo © 23. All.: Sidoti.
Arbitri: C. Esposito e Giunta.

Arcidiacono prova a fermare Mumuni (foto Giuseppe Lazzara)

+49: lo scarto finale incornicia una partita dominata a lungo dalla capolista Cus Messina, una formazione che continua a dominare il campionato e non sembra debba aver grattacapi fino alla fine della regular season. La questione è semplice: i messinesi prendono un enorme vantaggio con i tre giocatori fuori categoria (l’argentino Juan Carlos Rivero, l’inglese-nigeriano Walid Abdul Mumuni e lo stabiese Carlo Contaldo), poi danno spazio al vasto parco di under, che comunque mantiene e, anzi, aumenta il vantaggio già acquisito. Contro una macchina da guerra del genere, che si può fare?

Della partita non c’è molto da dire. La Mantia realizza il 2-0 sfruttando un salto a vuoto di Mumuni, che poi si fa rubar palla da SantangeloEttaro dà il primo vantaggio ospite, Valenti illude con l’8-7, poi Sidoti chiama il time out che chiude la gara: i verdi rientrano in campo e piazzano un 2-20 per finire il primo periodo, incrementato dal 2-10 iniziale del terzo periodo. Tra schiacciate di Abdul Mumuni (due), stoppate di Contaldo (innumerabili), triple di Rivero (quattro) il vantaggio diventa abissale. Il 9-4 piazzato dopo il 25’, all’uscita di Contaldo, è l’unico momento di risveglio di una Mens Sana, che paga nel proprio punteggio una giornata molto negativa al tiro.

Davide Santangelo prova a entrare in area (Basket Catanese)

Probabilmente il Cus Messina avrebbe anche potuto far di più. Il concreto Rivero (impressionante la sua freddezza: contropiede a campo aperto, aspetta il ritorno del difensore e segna in transizione da tre; gioca anche vicino al canestro ed è sempre dove dovrebbe essere, sfornando anche alcuni assist) è costante, un po’ meno Abdul Mumuni (è ottimo con i tiri piazzati, scoccati con una tecnica sopraffina, è veloce e ha un fisico ottimo, al palleggio però non è parso eccelso) che scompare un po’ nel secondo tempo, inarrivabile è Contaldo (una spanna e mezzo più alto degli avversari, sotto canestro non ha rivali). I ragazzini, a cominciare dal sicuro Ettaro, crescono e sono anche loro protagonisti al fianco di tre campioni.

Mascalucia, privata dal giudice sportivo di Sciuto, Scerra e Gullotti per i fatti del dopopartita contro il Basket School, aveva le rotazioni ridotte e la scusante che sotto canestro per 25’ il Cus Messina ha dominato, ma avrebbe sicuramente incrementato il proprio punteggio se avesse sfruttato meglio le conclusioni dalla media e lunga distanza (Boschi, ad esempio, ha segnato una tripla, ma ne ha sbagliate molte altre).

Roberto Quartarone