Giovanili – Giuseppe Terrasi e i baby della Nuova Aquila: «Un sogno e tanta buona volontà»

Palermo, 9 ago. – Abbiamo intervistato Giuseppe Terrasi, dirigente e responsabile minibasket della Nuova Aquila Palermo, di cui farà parte per il secondo anno consecutivo dopo l’ingresso in società della scorsa estate, assieme al compagno di mille avventure Piero Musumeci, che però quest’anno ha lasciato il club palermitano.

 

Coach Terrasi: continua l’avventura nella Nuova Aquila anche dopo l’addio di Piero Musumeci. Con quale spirito e con quali obiettivi?
“Lo spirito è quello giusto spero, siamo ad agosto ma ho una grandissima voglia di tornare in palestra, di far bene, di continuare e di rinforzare l’idea per cui l’anno scorso è nata la Nuova Aquila. Cercheremo di creare una struttura in cui la prima squadra sia funzionale ad un settore giovanile che possa in poco tempo coniugare quantità e qualità: a breve speriamo di poter contare su giocatori “nostri” che possano dare contributi importanti in prima squadra. Puntiamo ad avere un settore giovanile esteso sul territorio cittadino con un monitoraggio accurato ed una serie di centri di reclutamento”.

 

ppp 715804 20120514 1695428536In cosa consiste il piano di lavoro sul minibasket e sul reclutamento della Nuova Aquila?
“L’idea è quella di creare una rete di centri minibasket che possano riconoscersi in un progetto sociale e tecnico comune lo stesso vale per i centri di reclutamento. Non è possibile che se un bambino non inizia a giocare a minibasket poi quando è già in età da scuola media non sia possibile reclutarlo. Attiveremo centri minibasket e centri di reclutamento sparsi per la città alcuni gestiti direttamente dalla Nuova Aquila ed altri da società gemellate. Abbiamo l’ambizione di allargare la rete ogni anno facendo un passettino alla volta. Ogni anno il centro minibasket dovrà produrre una squadra Esordienti ed un centro di reclutamento dovrà produrre una squadra Under 13.”

 

Quali sono le tappe intermedie e quelle finali di questo percorso?
“La prima scadenza che ci siamo dati è di avere entro due stagioni almeno una squadra giovanile Under 15 competitiva a livello regionale in grado di poter partecipare al campionato di eccellenza. A regime ci sarà un ricambio immediato per partecipare, magari con più squadre, ogni anno, a tutti i campionati giovanili ed una squadra con tutti giocatori provenienti dal nostro settore giovanile. Auguriamoci di aprire un ciclo e che questo ciclo con il tempo possa essere corroborato dalla possibilità di avere una palestra nostra a tempo pieno, infatti vogliamo fare bene anche se partiamo con lo svantaggio di dover lavorare in più campi”.

 

Chi saranno i collaboratori, come istruttori, dirigenti e centri “amici”?
“In questo caso abbiamo un cartello enorme davanti su cui c’è scritto lavori in corso. Alcuni centri e società hanno già aderito, parlo di Mondello Basket, Nuova Pallacanestro Palermo e CEI, altri come la Leonardo da Vinci stanno decidendo. Per tutti, collaboratori, istruttori ed eventuali centri satellite, vale un principio: non vogliamo essere la società pigliatutto, non vogliamo diventare la prima società cittadina a costo di rimanere l’unica. Non abbiamo le risorse economiche per risolvere tutti i problemi delle altre società, abbiamo un sogno e tantissima buona volontà. Siamo pronti a condividere idee e risorse con chiunque abbia i nostri stessi interessi”.


Parecchio prezioso è stato il connubio dell’Aquila Basket con il Comitato Addiopizzo. Verrà esportato per il settore giovanile?
“Tutte le nostre squadre giovanili, i centri minibasket e reclutamento, le scuole elementari e medie in cui opereremo esibiranno il logo di Addiopizzo sulle magliette e saranno coinvolti nelle sue manifestazioni. In più stiamo pensando ad un evento che coinvolga tutte le associazioni delle diverse discipline sportive che si riconoscono nel Comitato Addiopizzo e per ultimo vorremmo utilizzare la pallacanestro per promuovere insieme ad Addiopizzo la cultura della legalità nelle scuole”.

 

Allargando un po’ l’obiettivo, di cosa credi abbia bisogno la pallacanestro giovanile palermitana?
“Di un sacco di cose! Risorse tecniche, economiche e altre, ma soprattutto di passione e competenza. Ormai credo che sia perfino facile acquisire le competenze per lavorare nella pallacanestro, ci sono i corsi della Fip, c’è internet, c’è la tv! Quindi il problema è metterci passione, fare in modo che le difficoltà che ci sono a Palermo per fare sport non abbiano il sopravvento. Dobbiamo far prevalere la voglia di costruire, di dedicarsi a migliorare la qualità del nostro lavoro che va mirato principalmente non alla costruzione di campioni ma nel dare una mano alla crescita a 360° dei nostri ragazzi”.

 

 (nella foto Giuseppe Terrasi alla Festa Addiopizzo)



Carlo Passarello
carlo.passarello@realbasketsicilia.it
Twitter @carlopassarello

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