Una finestra su 80 anni di storia

Riuniti al PalaCatania appassionati, cestisti, allenatori, dirigenti e arbitri. La presentazione del libro e i confronti tra ieri e oggi in un dialogo animato tra pubblico e intervenuti.


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Emanuele Grosso presenta Alfio Licciardello, già cestista negli anni cinquanta (foto Gaetano Pellegrino)
Emanuele Grosso presenta Alfio Licciardello, già cestista negli anni cinquanta (foto Gaetano Pellegrino)

Forse ce ne siamo dimenticati, ma all’ombra della popolarità del calcio catanese, un altro sport da 80 anni si anima nei cortili della città e scuote gli animi di molti appassionati. A ricordarcelo è un entusiasta amatore della pallacanestro che, durante gli anni universitari all’ex monastero dei Benedettini, nelle pause pranzo preferiva sfogliare gli archivi della biblioteca a un panino con i colleghi. Così, pausa dopo pausa, le fotografie e i vecchi articoli di giornale si accumulavano, creando una quantità di materiale prezioso e accuratamente selezionato, confluito nel volume Il libro d’oro del basket catanese (2013).

Il libro è stato presentato sabato 21 dicembre presso il Palacatania durante una manifestazione che ha attirato e riunito insieme appassionati, cestisti, allenatori, dirigenti, arbitri: i veri protagonisti della pallacanestro catanese nei suoi anni d’oro. Il contributo più significativo è stato quello degli ex giocatori, che si sono abbandonati ai ricordi, per fare un confronto tra la pallacanestro di allora e quella di oggi («Allora lo si faceva più per divertimento che per competizione», spiegava Ciccio Asero, cestista della Grifone degli albori), anche in termini di risorse concrete («Si giocava nei cortili tra la polvere, con le maglie di lana e il numero cucito sopra», aggiungeva Alfio Licciardello, che visse gli anni migliori del Basket Giarre), e raccontare aneddoti preziosi ed esperienze indimenticabili.

Toti Marletta, figlio di quel Gigi che giocò tra gli anni trenta e quaranta (foto Giuseppe Lazzara)
Toti Marletta, figlio di quel Gigi che giocò tra gli anni trenta e quaranta (foto Giuseppe Lazzara)

Una finestra sul basket dal punto di vista dei suoi veri eroi. Se qualcuno ha preferito non risvegliare la nostalgia legata ai ricordi del passato, altri, come Licciardello, si sono lasciati andare a un dialogo scorrevole con i giornalisti e il pubblico, creando un’atmosfera che sapeva di campi da gioco, gocce di sudore, trasferte in completa armonia e, soprattutto, dei valori di cui oggi lo sport sembra tanto lamentare la perdita: passione pura e disinteressata, nonché spirito di lealtà e amicizia tra i giocatori.

Il tutto orchestrato da tre abili moderatori: Roberto Quartarone, autore del libro, Emanuele Grosso, giornalista per LaSiciliaWeb, e Chiara Borzì, di Pianeta Basket e DailyBasket, che, oltre a saper riunire in una sala così piccola persone distanti da anni, eppur legate da una passione antica, hanno monitorato egregiamente e con brio la serie di numerosi interventi, letteralmente “passando la palla” a ogni speaker e concedendo così a tutti di condividere la propria testimonianza in breve.

Tra gli interventi da segnalare quelli di longevi protagonisti come Totò Trovato, Diomede Tortora, Carmelo Carbone, Pippo Famoso, Giuseppe Nicolosi, con la chiusura affidata all’attuale presidente della comitato provinciale FIP, Michelangelo Sangiorgio. Il volume Il libro d’oro del basket catanese è acquistabile online su Lulu e Amazon.

Paola Roccella

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