Intervista al normodotato della formazione di basket in carrozzina… «Le avversarie sembravano irraggiungibili, ora vinciamo anche in trasferta»…
Passo dopo passo il Cus Cus Catania ha scoperto tutte le sue qualità e i suoi limiti. Non potrà ambire alla promozione in Serie A, ma il quintetto di basket in carrozzina biancazzurro può figurare bene a metà classifica in Serie B. È molto per una squadra sorta due anni fa, costruita per dare spazio a una decina di ragazzi che si impegnano alla morte e che non hanno paura di nessun avversario. A Palermo lo sanno: la Panormus, che ambiva alla promozione, ha sudato sia all’andata che al ritorno.
«L’anno scorso – spiega Maurizio Pasqualitto, il normodotato della squadra – perdevamo con scarti enormi; sembravano tutte avversarie irraggiungibili. Vincendo più di una partita abbiamo centrato il risultato che speravamo, dimostrando i nostri miglioramenti. Imporci fuori casa contro squadre nate prima di noi è un grande risultato».
Domenica la Viola è stata surclassata e il punteggio sarebbe stato ancora più ampio se non si fossero sprecati tanti tiri. La mano di coach Marco Lo Faro, che ha affiancato Ilenia Bulla potenziando quanto aveva fatto lei nella scorsa stagione, si vede però nella difesa e nell’intensità che quest’anno, salvo poche eccezioni, è stata una costante.
«Siamo migliorati tutti – prosegue Pasqualitto – i miei compagni sono ragazzi che non si erano mai avvicinati alla pallacanestro, che hanno imparato da zero anche la tecnica del tiro».
È lui che garantisce un gran bottino di punti e proprio contro la Viola ha segnato da metà campo all’ultimo secondo. «Si dice che succede una volta ogni settant’anni, quando passa la stella cometa. È successo una seconda volta, vuol dire che ho una grande… fortuna! » «Vedi che è la terza – gli fa notare il suo compagno di squadra Giuseppe Garraffo – stai diventando l’uomo delle sirene…».
R. Q.
da La Sicilia, p. 19
Mai stato a Catania.