Il Gravina è abulico, non arriva la scossa
Il Giarre risorge con un ultimo periodo di forza

Percentuali da campetto, intensità da maxibasket… Arcidiacono e Casiraghi leader conclamati… I quattro veterani prendono responsabilità… Gravina vive sulle iniziative dei singoli… La tripla di Sa. Spina…

2016-006_GravinaGiarre

Gravina-Giarre 55-66
Parziali:
15-21, 26-28 (11-7); 43-40 (17-12), 55-66 (12-26).
Palazzetto di Gravina di Catania, 15 novembre, 19:00

Sport Club Gravina: G. La Mantia, Sortino 5, Barbera © 11, Verzì 15, Crisafi ne, Paglia, Si. Spina 6, Asero 2, Duscio ne, Genovesi ne, Livera 6, Consoli 10. All.: Marchesano. Vice: G. Spina.
Basket Giarre: Marzo ne, Grioli ne, Sa. Spina 7, Quattropani © 7, Caminiti ne, Ciaurella 3, Casiraghi 23, Spadaro 6, Leonardi 2, Maccarrone 3, Cantarella ne, Arcidiacono 15. All.: D’Urso.
Arbitri: Fichera e Di Mauro. Udc: Famoso, Delle Vergini ed Emanuele.

Consoli e Casiraghi (foto R. Quartarone)
Consoli e Casiraghi (foto R. Quartarone)

Gravina e Giarre disputano un derby con percentuali da campetto di piazza Nettuno e intensità da sfida di maxibasket. A soccombere sono i padroni di casa e tutti i meriti vanno ai gialloblù, che hanno saputo concentrare le forze (soprattutto mentali) nell’ultimo parziale e si sono dimenticati dell’assenza di tre quinti del quintetto costruito in estate. L’esordiente Simone D’Urso dà calma alla squadra e si affida non solo a due leader conclamati come Arcidiacono e Casiraghi, ma dà le responsabilità giuste ai veterani Quattropani, Spadaro, Ciaurella e Spina.

Gravina sin da subito mostra quell’abulia imbarazzante che aveva caratterizzato la sfida contro Canicattì, soprattutto degli esterni; il problema è che i lunghi questa volta si caricano di falli e sbagliano anche loro l’impossibile. Si parte già da 4-10, con Arcidiacono e Casiraghi che fanno il bello e il cattivo tempo. Barbera interrompe l’inerzia, ma Verzì soffre Quattropani. Ci pensa Livera a pareggiare (13-13), salvo poi lasciare che Casiraghi colpisca da tre (13-17). Malgrado Giarre abbia solo Leonardi come play, non soffre perché Gravina concede troppo spazio in difesa. Ciaurella ne approfitta: tripla, rimbalzo e coast to coast che non si conclude a canestro (15-21).

Peppe Quattropani (foto R. Quartarone)
Peppe Quattropani (foto R. Quartarone)

Nei periodi centrali gli sbadigli serpeggiano tra il folto pubblico del palazzetto di Gravina. La squadra di casa traccheggia, mai convinta, sbagliando le cose più semplici. Giarre continua a pressare: non segna ma gioca con la testa. In quattro minuti il parzialino è 2-0, con i rimbalzi tutti di Gravina, dopo 6′ è un libero di Salvo Spina che sveglia gli ospiti. La tripla di Sortino (23-22) e la scossa di Simone Spina (26-26) non servono perché Arcidiacono fa da muro in difesa e Casiraghi è implacabile (26-28). Intanto Livera e Verzì hanno già tre falli. Barbera illude con una tripla e un contropiede, con stoppone di Consoli su Leonardi in mezzo (37-34), ma si segna pochissimo, le azioni si allungano senza emozioni. Si vive sulle intenzioni dei singoli giocatori (43-40).

Nell’ultimo periodo ecco un po’ d’intensità. Il 2+0 di Simone Spina apre la frazione, ma poi Giarre cambia ritmo: Salvo Spina, Casiraghi e Spadaro segnano a ripetizione (45-48). Gravina costruisce ma è inefficace, come per la schiacciata sbagliata da Verzì, che poi si fa perdonare segnando un secondo tiro (49-48). Il 2+1 di Spadaro, che poi cattura un rimbalzo e costringe Livera al quinto fallo, segna un nuovo sorpasso (49-51). Marchesano chiama timeout a 2’32” dalla fine, con la squadra in confusione totale che rientra in campo e concede a Maccarrone un’entrata solitaria a canestro (49-56). Consoli ruba e fa 52-56, ma poi tripla di Salvo Spina chiude la gara (52-59).

È iniziato così il campionato di Giarre, la crisi di Gravina è ancora profonda.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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