Over-50. Musumeci: «Crescita significa continuità»

Due prestazioni documentate da 53 punti, una da 59… «Quando inizia a carburare il canestro sembra una vasca! Il ricordo più bello è la gioia dei compagni»…

Valerio Musumeci con la maglia dello Scordia (foto R. Quartarone)
Valerio Musumeci con la maglia dello Scordia (foto R. Quartarone)

«Il nostro sistema di gioco e l’aiuto dei compagni hanno messo Valerio in condizione d’esprimere in modo ottimale le sue caratteristiche. Oltre alle sue grandi qualità, i compagni sono bravi a metterlo in condizione di segnare»: così Graziano Centamore, allenatore dello SC Scordia, spiegava la grande prestazione di quest’anno del play-guardia del ’98 nel campionato Under-18. Il 16 febbraio, i suoi 53 punti sono valsi la vittoria per 90-48 sull’Aretusa e sono serviti a sperare fino all’ultimo in una qualificazione alle finali sfumata solo per la differenza punti nello scontro diretto contro Gravina.

Il giocatore uscito dal vivaio della Fortitudo Palagonia (con cui ha vinto gli Internazionali PGS junior e la Promozione nel 2014, oltre ad aver esordito in D) viaggia a un’ottima media in Promozione con i biancorossi scordiensi. Non era nemmeno la prima volta per lui: oltre ai 53 punti fatti all’Elefantino lo scorso anno con la maglia di Palagonia (89-28 nell’U-17), nell’U-14 Valerio ricorda una partita da 59 punti, non documentata però.

«Riguardo l’Aretusa e l’Elefantino sono state delle partite speciali: quando inizi a carburare facendo punti su punti vedi una vasca da bagno al posto di un canestro, tutto sembra facile e questa facilità nel raggiungere 50 e più punti in entrambe mi è stata data anche dai compagni e dai sistemi di gioco in cui mi trovavo dentro con coach Strano prima e ora con coach Centamore. Sia l’anno scorso con la Fortitudo che quest’anno con lo Sport Club, è bello quando i tuoi allenatori si fidano di te, dandoti la possibilità di segnare perché sanno che quello è il tuo momento ed è meglio lasciarlo continuare. Poi ovviamente c’è il pubblico che ti gasa ancora di più applaudendo, gridando il tuo nome, esultando. Mi sono sentito come Steph Curry, diciamo! Ma il ricordo più bello è la felicità dei compagni unita alla mia per via di questo tipo di prestazione».

Quello di cercare le prestazioni over-50 è una sorta di gioco, e Valerio lo sa: «All’interno della mia crescita non considero molto queste partite: 50 punti sono tanti, è vero, ma sono semplicemente partite speciali che arriveranno una volta ogni tanto. La mia crescita deve essere segnata da continuità non in termini di punti, potrei anche non segnare ma per crescere bisogna dare tutto quello che si ha in campo. In questi anni mi sono tolto tante soddisfazioni e voglio togliermene ancora: ciò che desidero da tanto è un ambiente cestistico diverso, un altro palcoscenico, perché ci credo da quando ero bambino e perché non posso crederci ancora?».

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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