Consoli: «Alfa, c’è il materiale su cui lavorare»

«La presenza di Carbone è uno stimolo»… Il parallelismo con la Virtus 2006-’07… Il ricordo di Gravina… «Spero di aiutare i giovani promettenti»…

Marco Consoli (foto G. Lazzara)

Il primo acquisto della Polisportiva Alfa 2017-’18 è stato Marco Consoli, il playmaker 32enne rappresentante di quella generazione anni ottanta dei catanesi giunti in Serie B per salvare la categoria con la vecchia Virtus e poi rimanerci in giro per l’Italia, sfidando infortuni, sfortuna, fallimenti ma dando il massimo. Lui è partito dalla Grifone, poi è passato dalla Virtus e dalla Pall. Catania, da Ceglie e Venafro e per quattro stagioni è rimasto al Gravina. In mezzo, un anno di inattività.

«Ho scelto di venire all’Alfa dopo aver parlato con Carmelo Carbonespiega –. Lui è stato abbastanza importante per la mia crescita, sin da quando ero ai margini della squadra di Serie B per fare l’under, dunque solo allenarmi, e mi diceva che la mia occasione sarebbe arrivata. Così è stato e dunque la sua presenza per me è già da stimolo. Ritrovare anche Matteo Gottini, Loris Catotti ed Enrico Famà è bello perché mi ricorda quel gruppo che fece il miracolo del 2007».

Marco Consoli (foto G. Lazzara)

Consoli ricorda quella salvezza in Serie B2 conquistata con i denti da una squadra con tre “stranieri” e tutti gli altri catanesi, di cui si è parlato anche con Alessandro Saccà lunedì. «Non eravamo dati per favoriti – prosegue il play –, la stagione andò tra alti e bassi, ma eravamo un gruppo di ragazzi. Peccato che non si sia più puntato su quel gruppo, le annate 1984-‘88 sono state tra le migliori, con giocatori cresciuti tra Grifone, Giarre e Paternò. C’era tanto materiale! E faccio i complimenti ad Alessandro per il premio di cestista del decennio, anche lui era parte di quel gruppo straordinario».

Dopo quel periodo storico, Consoli è rimasto in Serie B con Virauto, Ceglie e Venafro, con una sfortunata prima esperienza gravinese, ma poi ha deciso di fermarsi ed è stato ancora il Gravina a riportarlo in campo, il tempo di essere promosso dalla Serie C2 e salvare per due anni la Serie C Silver. «Una parte di cuore la lascio a Gravina – afferma –. Abbiamo vissuto di tutte le emozioni. Dalla retrocessione inaspettata del 2012, alla promozione del 2015. Sono stati anni importantissimi per conoscere il presidente Natale De Fino, che è top! Quando le persone ti trattano in questa maniera, ti ringraziano e ti apprezzano, significa che qualcosa di buono l’ho lasciata. Do in campo tutto ciò che posso, ho avuto grande appoggio e stima da Marchesano e dai compagni di squadra, che mi hanno fatto gli auguri. Non è stato facile andar via».

Marco Consoli ai tempi della Pall. Catania

Sulla prossima stagione, Consoli ancora deve farsi un’idea. «Per ora penso al corso di allenatore di base – frena –: è full immersion, a Giarre, dalle 9 alle 21 per due weekend, dopo aver passato il corso di allievo allenatore. Sul campionato di Serie C Silver ancora ho molti punti interrogativi e non voglio sbilanciarmi. Potrebbe esserci un livello più basso, per la questione degli stranieri, ma non so cosa aspettarmi. In squadra farò ciò che coach Bianca mi dirà di fare. Ci saranno vari ragazzi promettenti e spero di aiutarli a crescere, non è facile quando sono giovani, sono esuberanti. Però il materiale per lavorare c’è. Se ognuno di noi riesce a portare il suo mattoncino ci può essere il buon mix di esperienza e gioventù, come fu ai tempi della Virtus, i grandi erano solo Rolando e Gottini. Speriamo che ci sia quest’equilibrio».

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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