Europei di basket: Stoccolma 2003
Il ricordo di… Massimo Bulleri  

«Il sogno di strappare il pass per le Olimpiadi 2004»… «Il riscatto contro la Francia dopo esser stati asfaltati»…

 

Massimo Bulleri è nato a Cecina (in provincia di Livorno) il 10 settembre 1977. Suggestionato dal fratello maggiore, a cinque anni si esibiva già in palleggi e tiri a canestro; promosso dal minibasket della cittadina natale al settore giovanile della Pallacanestro Livorno, si mise in luce a tal punto da entrare nella Nazionale cadetti e di essere richiesto dalla Benetton Treviso. Qui, dopo alcuni anni di gavetta in club minori, trovò la sua definitiva affermazione, vincendo diversi titoli: dal ’99 al 2005, due scudetti, una Coppa Saporta, quattro volte la Coppa Italia, due la Supercoppa; in più, eletto due volte MVP del campionato. Playmaker di 1,88, talento e volontà sono emersi in egual misura; ottima la visione di gioco, intraprendente nelle iniziative personali (entrate e tiro da fuori). Esordio in Nazionale nel novembre del 2001, con Tanjevic, in un torneo amichevole; la sua vera epoca azzurra è però coincisa con quella di coach Recalcati: tre Europei (dal 2003 al 2007) e una Olimpiade (argento ad Atene). La carriera di giocatore di club si è conclusa nella stagione appena trascorsa, dopo l’ultima partita di campionato giocata con Varese. In precedenza, tante altre maglie (Olimpia Milano, Virtus Bologna, Scafati, Venezia, Brindisi, Ferentino) tornando di tanto all’ovile Treviso. Lo attende, nel suo immediato futuro, un ruolo da allenatore.

Massimo Bulleri al suo debutto in un Europeo; disputerà anche i due successivi, sempre con coach Recalcati (da Superbasket n°40, 2005).

“Eravamo andati in Svezia con un sogno, quello di strappare un pass per le Olimpiadi dell’anno dopo ad Atene… C’erano tre posti disponibili, ma se Grecia e Serbia, già qualificate di diritto, ne avessero occupato uno o due di questi, l’obiettivo poteva essere raggiunto anche arrivando quarti o quinti… Quel sogno si è realizzato nella maniera forse più inattesa, ma più esaltante: per guadagnare il pass, infatti, abbiamo dovuto scalare la classifica fino ad arrivare terzi, e così è arrivata anche una meravigliosa medaglia di bronzo… ”.

“E dire che a un certo punto, dopo aver perso le prime due partite del girone di qualificazione (con Slovenia e Francia), eravamo stati attanagliati dalla paura di passare alla storia come la prima Nazionale a uscire da un Europeo senza una vittoria! Una paura che siamo riusciti subito a esorcizzare superando la Bosnia (24 punti di Bulleri, miglior marcatore azzurro di quella partita e dell’intero torneo, n.d.r.), e che si è presto trasformata in coraggio e determinazione, quando ci siamo trovati a dover affrontare la Germania nel difficile spareggio per andare ai quarti… Lì è venuta fuori la forza della nostra squadra, che forse non aveva un grande spessore tecnico, ma era fatta di uomini veri, decisi a lottare in tutti i modi e fino alla fine… Basta vedere i punteggi delle partite con la Germania e con la Grecia, entrambe superate di misura, resistendo al loro tentativo di rimonta… Ma anche della semifinale con la Spagna, persa di due (altri 24 punti di Bulleri, n.d.r.) dopo averla fatta tremare…”.

“Avevamo fatto tanto, ma rischiavamo di tornare a casa a mani vuote, se non avessimo vinto la finale per il bronzo… Ci toccava la Francia, che in qualificazione ci aveva asfaltato, dandoci più di trenta punti… Io credo che la fotografia migliore di quella Nazionale e di quell’Europeo sta tutta in questa doppia sfida con i francesi, che poi abbiamo superato con la nostra solita grinta: ecco, nell’arco di pochi giorni la squadra era riuscita a crescere, al punto di ribaltare il disastro iniziale in un grande successo… Io in quella finale mi sono infortunato proprio nella fase di riscaldamento; ho cercato di dare comunque il mio contributo, entrando nel secondo tempo e mettendomi a disposizione dei compagni, che sono stati davvero eccezionali…”

“L’Europeo di Stoccolma, il primo dei tre da me disputati, è sicuramente quello che mi ha lasciato le immagini più belle… È stato il degno finale di una stagione incredibile a Treviso, iniziata a settembre con la Supercoppa, proseguita con la vittoria in Coppa Italia, la finale di Eurolega e infine lo scudetto (il secondo consecutivo) col premio di MVP del campionato…”.

a cura di

Nunzio Spina

 

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