Gianni Petrucci e la pallacanestro in Sicilia

Il presidente della FIP nazionale parla del basket siciliano… Dall’Opening Day di Ragusa all’Orlandina, passando per Nazionale, Serie A2 e FIP Sicilia…

All’Opening Day, la giornata inaugurale dell’A1 femminile a Ragusa, era presente anche il presidente della FIP Gianni Petrucci, che ha commentato per noi il momento del basket in Sicilia.

Location interessante e buon pubblico per l’Opening Day.

«Il merito è del presidente Passalacqua, grande imprenditore e uomo di successo, che sta investendo tanto sulla pallacanestro femminile. Dobbiamo dirgli grazie perché finché si trovano imprenditori come lui, la pallacanestro può competere ad alti livelli. E poi c’è un grande entusiasmo. Il basket è il primo sport a Ragusa, vedo tanta determinazione. Oggi è una grande giornata: il campionato femminile sta migliorando di anno in anno».

È interessante che Passalacqua continui a investire nel basket. È un segnale anche per gli altri presidenti?

«Ha detto che gli piace, seguiterà a investire, ha grande entusiasmo. Queste sono le persone che a noi servono. Investimenti seri e grande entusiasmo. Fortunatamente lo può fare: in bocca al lupo».

Quest’anno la Serie A1 è a 10 squadre.

«È un passo importante: quando ci sono dieci squadre, tutte sane, è meglio per il movimento».

Nella maschile, l’Orlandina esordisce in Champions League. Sta seguendo le sue imprese?

«Dopo il primo turno, ci sono buoni presupposti per quest’esperienza internazionale di una realtà come Capo d’Orlando».

È importante per società di piccoli centri come Capo d’Orlando la partecipazione alle coppe europee?

«Diciamo che quando si fanno le coppe è un miglioramento della categoria, sia al maschile che al femminile. Fa bene Capo d’Orlando e fa bene la Virtus Eirene Ragusa. Le coppe si devono fare, non tolgono spazio alla Nazionale. La querelle con l’Eurolega è un altro discorso, pensiamo alle cose positive».

Al di sotto di Capo d’Orlando abbiamo Agrigento e Trapani, un movimento che cresce. Come la vede?

«Vedo che Trapani ha una grande tradizione, da Vincenzo Garraffa a Pietro Basciano, grande entusiasmo e grandi investimenti, ma altrettanto fa Agrigento. La Sicilia non può che guadagnarci. L’isola è grande e gli spostamenti sono costosi, però penso sempre in positivo».

Dopo la Coppa Italia, l’Opening Day e la Nazionale, quali altri eventi ospiterà la Sicilia?

«Per adesso questo, poi vedremo».

Cosa può dirci del nuovo corso della Nazionale femminile, partito proprio da Ragusa?

«Sono ottimista, Crespi è un grande allenatore, ha vinto tanto nella maschile, ora si sta gettando con entusiasmo nella femminile, con grande determinazione. Ha parlato con le ragazze, sta girando l’Italia, vedrete che i risultati arriveranno. Siamo stati eliminati per quell’incidente-accidente di quel fischio, meritavamo il mondiale, ma pazienza, s’è aperta un’altra pagina».

Sulla FIP Sicilia, come sono i rapporti con il comitato regionale e come giudica il loro operato?

«I rapporti sono normali, come con tutti i comitati regionali. Non devo dare voti, sono molto amico dell’ex presidente Antonio Rescifina, l’attuale presidente Riccardo Caruso è nuovo, sta lavorando e non devo dare pagelle».

 

Roberto Quartarone

da “La Sicilia” del 09/10/2017

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