Mondiali: San Juan ’74
Il racconto di… Aldo Albanesi

Una lunga carriera, fino alla Hall of Fame… L’arbitro “neutro”… Le gare più importanti… Una formula decisa all’ultimo…

Aldo Albanesi è nato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, l’8 maggio del 1938. Divenuto arbitro nazionale nel ’59, ha diretto la sua prima partita in serie A nel ’68. Nella massima serie ha raggiunto 338 gare dirette. Nel ’70 il debutto in ambito internazionale: qui è arrivato a più di 203 presenze, tra competizioni di club (con varie finali) e di rappresentative nazionali (a partire dagli Europei). Nel 1974 è stato protagonista del Mondiale maschile in Portorico: ben otto gare arbitrate, e tra queste tutte e tre le partite del girone finale tra URSS, USA e Jugoslavia, le squadre poi salite sul podio. Nel ’76, la partecipazione alle Olimpiadi di Montreal. La sua carriera agonistica si è protratta fino all’età di 47 anni, ma il suo contributo come istruttore e commissario FIBA è durato ancora a lungo. Stella d’oro del CONI nel 2003, nel 2007 è entrato (prima volta di un arbitro) nella Hall of Fame del basket italiano.

Aldo Albanesi (a sinistra nella foto), con il collega statunitense James Bain, prima dell’inizio della partita tra Brasile e URSS, al Mondiale di San Juan di Portorico (4 luglio 1974) (da archivio personale Albanesi).

«L’esperienza del Mondiale di Portorico fu davvero stupenda! Ero arbitro internazionale già da quattro anni, ma quello fu forse il momento di massima esaltazione per me… Facevo parte del ristretto gruppo di arbitri FIBA, cioè di quelli che non erano al seguito delle squadre partecipanti, anche perché la nostra Nazionale non era presente. A questi arbitri “neutri” (diciamo così) venivano in genere assegnate le gare più delicate, ma non pensavo di trovarmi per ben tre volte in campo con l’Unione Sovietica, per altrettante con gli Stati Uniti, per due volte con la Jugoslavia e col Brasile…»

«Devo dire che è andato tutto bene, sinceramente non ricordo episodi particolari di contestazioni nei miei confronti… Ho avuto tra l’altro il privilegio di arbitrare sempre nel campo più importante, il “Roberto Clemente Coliseum” di San Juan, sia le partite di qualificazione Brasile-URSS e Cuba-Canada, sia quelle del girone finale: Portorico-USA, Jugoslavia-URSS, Canada-Brasile, Cuba-Spagna, USA-Jugoslavia e URSS-USA… Come vedete le ho elencate tutte, se volete vi dico anche il risultato finale: ho qui tutto segnato, nella mia carriera ho sempre conservato tutto, risultati, articoli, ritagli di giornale…»

1958. Il giovanissimo Aldo Albanesi è ancora “arbitro regionale”. Il passaggio alla categoria “nazionale” avverrà l’anno dopo, a 21 anni. Nel 2007 è stato il primo arbitro a essere inserito nella Italia Basket Hall of Fame (da archivio personale Albanesi).

«Dopo avere arbitrato Jugoslavia-URSS (82 a 79) e USA-Jugoslavia (91 a 88), ero convinto di avere esaurito il mio compito; invece è arrivata anche la designazione per l’ultima partita, URSS-USA, che praticamente avrebbe deciso tutto per l’assegnazione delle medaglie… Le mie sensazioni furono un misto di gioia e di apprensione, perché la responsabilità era davvero tanta, specie per il fatto che le due squadre si riaffrontavano per la prima volta dopo la famosa finale delle Olimpiadi di Monaco, che i sovietici avevano vinto all’ultimo secondo, con tante proteste… Per fortuna, la partita andò come tutte le altre, cioè senza problemi per me… Vinse l’URSS 105 a 94, e così le tre squadre si ritrovarono a pari punti in classifica… Qui ricordo un episodio particolare: l’URSS non venne subito proclamata campione, perché non si era ancora deciso, pensate un po’, se doveva valere la differenza canestri generale (e in quel caso avrebbero avuto la meglio gli Stati Uniti) o quella dei soli scontri diretti, che era a favore dell’URSS… Bisognò attendere un bel po’ prima del verdetto finale; io comunque ero già tranquillo per come erano andate le cose…»

«Premio per le mie prestazioni in quel Mondiale? No, non ne ho ricevuto… Ma per me era già un grosso premio essere stato scelto per arbitrare quelle partite, e anche i complimenti che ho ricevuto, sia sul posto a Portorico (dove ci furono una partecipazione e una accoglienza davvero eccezionali), sia al mio rientro in Italia; ecco, ho ancora qui l’articolo della “Gazzetta dello Sport” che a proposito di URSS-USA diceva: “…gara perfettamente arbitrata dall’italiano Albanesi”… Però, a pensarci bene, forse un premio l’ho ricevuto, anche se a distanza di tempo: la designazione per le Olimpiadi di Montreal di due anni dopo

 

 

a cura di

Nunzio Spina

 

2 commenti

  1. Grazie alla vostra bella rivista che Nunzio Spina mi ha permesso di conoscere. La seguirò con interesse ed attenzione anche perchè del catanese e della Sicilia in generale ho dei bei ricordi come credo sia altrettanto da parte dei molti arbitri e dirigenti federali conosciuti come istruttore tecnico. A tutti il mio più caloroso saluto. Grazie Nunzio. Aldo Albanesi

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