L’addio al «Principe» Cesare Rubini

Si è spento Cesare Rubini, <<Principe>> della pallacanestro italiana..

Un nostro piccolo omaggio a Cesare Rubini, l’uomo che ha scritto la storia della pallacanestro italiana per più di mezzo secolo, venuto a mancare nella notte tra lunedì e martedì, all’età di 87 anni.
E’ una foto che lo ritrae – festante – in mezzo ai suoi ragazzi della Simmenthal Milano, subito dopo la conquista della Coppa dei Campioni, nel 1966. Il culmine, per lui, di una serie straordinaria di successi.

La Simmenthal Milano di Cesare Rubini vince la Coppa Campioni del 1966
La Simmenthal Milano di Cesare Rubini vince la Coppa Campioni del 1966

Prima come giocatore, poi come allenatore, Rubini aveva già portato a casa un gran numero di scudetti, targati Olimpia Borletti e Simmenthal. Chi ha vissuto quell’epoca (e magari ha tifato per la squadra delle mitiche «scarpette rosse») riconoscerà, tra gli altri, i volti di Jellini, Masini, Pieri, Vianello, i grandi protagonisti di allora.

I mezzi di comunicazione, in questi giorni, diranno ampiamente di lui, della sua carriera sportiva piena di affermazioni. Racconteranno dei suoi iniziali exploit come pallanotista (un oro alle Olimpiadi di Londra del ’48), della sua grinta come cestista negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, della sua intraprendenza e del suo temperamento nelle vesti di allenatore prima e di dirigente poi. A 60 anni, come responsabile del settore squadre nazionali, ebbe anche la grande soddisfazione di raggiungere con gli azzurri il primo oro europeo a Nantes. Le cronache ricorderanno anche i tanti riconoscimenti ottenuti, uno fra tutti l’ingresso nella Hall of Fame del basket internazionale; qualcuno, magari, richiamerà alla memoria la sua impeccabile eleganza e il suo aspetto autoritario, che gli valsero l’appellativo di «Principe».

Altri, dunque, parleranno più ampiamente e più a buon diritto. Noi ci limitiamo a ricordarlo così, con questa immagine ritrovata in un cassetto.

Nunzio Spina

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