Serie C Silver, smobilitazioni senza programmazione

La ghettizzazione delle società del Sud… Le etnee ancora in piena corsa per la salvezza… I dubbi sul futuro della C: diventa più appetibile la D…

«È giunto il momento che si prenda atto del fallimento di questa formula e del depauperamento di un movimento di base in Serie C». Le parole del presidente del Green Basket Palermo, Fabrizio Mantia, giungono all’indomani della sconfitta dei verdi a Cefalù e sono la conseguenza della nascita di un campionato, la nuova C, che relega la Sicilia un gradino sotto le regioni del Nord. Mantia si lamenta anche della perdita del diritto acquisito di partecipare a un campionato della Lega Nazionale Pallacanestro, per l’«assurda volontà Centrale della FIP che di fatto penalizza le squadre del Sud, manchevoli dei gironi di C Gold».

L’impossibilità di organizzare il torneo Gold, come avviene dal Lazio in su, ha infatti costretto a ghettizzare le formazioni delle società del Sud in gironi da cui è difficilissimo tirarsi fuori per giungere in Serie B, con un collo di bottiglia troppo stretto. Quel che è peggio è che per avere due squadre ammesse agli spareggi (e non una) si sia dovuto ricorrere alle 16 partecipanti, chiudendo ogni speranza in play-off o play-out che avrebbero reso più interessante il girone di ritorno (anche se in Puglia si faranno con un’inedita Final Eight). Il timore è che proseguano le smobilitazioni annunciate, come avvenuto già a Milazzo e in parte a San Filippo del Mela. Le «scelte da prendere, dolorose… sofferte» preannunciate da Mantia, purtroppo, sembrano andare verso questa direzione.

Non si deve però far coinvolgere dalla tentazione la truppa catanese: Cus Catania, Gravina e Giarre, in piena corsa per la salvezza. Tutte reduci da un cambio di allenatore, non possono prescindere dai cardini fondamentali, visto che per infortunio molti dei protagonisti sono rimasti fermi per settimane (il giarrese Pietro Marzo è il caso emblematico, ma anche Enrico Verzì del Gravina) e la concorrenza nella corsa verso la salvezza è in condizioni molto simili.

I dubbi a questo punto vengono per l’anno prossimo: bisognerà trovare le motivazioni per partecipare a un torneo spezzato nettamente in due e non alla Serie D, che invece quest’anno si sta dimostrando ricca di colpi di scena alle spalle della inarrivabile Alfa, dunque più appetibile anche in ottica di interesse del pubblico. Paolo Panebianco, presidente dell’AciBasket, su queste pagine qualche mese fa si chiedeva quale fosse il progetto a lungo termine della FIP sulla Serie C: ancora non si è capito. Programmazione, questa sconosciuta.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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