Gambino fuori rosa: «Gravissimi atteggiamenti»

Mario Condorelli, coach della PGS Sales, spiega la decisione di chiudere con il play-guardia… L’ex Trapani: «In Sicilia si pretende sempre senza dare»… I biancoverdi daranno spazio ai ’96 e ’97…

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Fulvio Gambino (foto R. Quartarone)
Fulvio Gambino (foto R. Quartarone)

Alla vigilia della seconda giornata di Poule Retrocessione, prima della sfida contro l’Amatori Messina, la PGS Sales Catania ha messo fuori rosa Fulvio Gambino. «Fulvio non farà più parte del nostro gruppo – spiega il coach, Mario Condorelli . Il sottoscritto lo ha messo fuori rosa, per gravissimi atteggiamenti non consoni allo status della mia squadra, che non sto qui a raccontare, anche se tutta Catania sa già tutto o per lo meno la sua versione».

Gambino, che è stato quest’anno croce e delizia dei biancoverdi, dopo l’esperienza a Trapani, negli ultimi anni ha girovagato (con una promozione in DNC sfiorata sul campo a Canicattì) senza trovare una collocazione fissa, anche per il suo carattere. «Tutti mi dicono che sono una testa calda – afferma il play-guardia, miglior marcatore dei suoi nella prima fase di C2. Il motivo principale è che odio la presunzione e amo dare e ricevere. In Sicilia si pretende sempre senza dare. Ora mi ritiro, anche se a settembre potrei anche tornare, perché la passione mi è rimasta anche se voglio cambiare un po’ le cose. Avrei continuato a giocare, per scelta mia quest’anno volevo fare qualcosa più tranquillo, ma così non è stato. Non mi è stato dato neanche il permesso di andare all’Alfa».

Con una rosa della prima squadra più ristretta, ora la PGS Sales potrà tornare sulla strada che l’ha contraddistinta in passato come uno tra i migliori vivai della provincia: dare spazio ai più giovani: «Si aggregheranno al gruppo i futuri U/19 – prosegue Condorelli – , ossia i ’96 e ‘97 che, se arriverà questa benedetta salvezza, l’anno prossimo giocheranno in C».

Fulvio Gambino conclude il suo sfogo guardando al resto della Sicilia, che lui ha girato avendo giocato anche a Marsala, Capo d’Orlando, Adrano e Acireale: «La pallacanestro in Sicilia per me è morta, a parte Trapani e Capo d’Orlando dove c’è la cultura della pallacanestro. I Nas sono solo il pretesto, le società hanno fatto il resto. Le società non investono nel settore giovanile e sono convinte di fare nel bene. Tutt’altro».

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

1 commento

  1. Sono stato a vedere una partita della PGS proprio oggi pomeriggio e non capisco come possano salvarsi. Non hanno difesa ed in attacco non mi sembra di aver visto degli schemi vincenti. Piuttosto il gioco che ne scaturiva era frutto di giocate abbastanza fortunose e, sopratutto, confusionarie. Ci vuole un bel coraggio avere un capocannoniere in squadra e metterlo fuori rosa…

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