Bonanno: «Adrano, i ragazzi ci mettono l’anima»

Il coach mazarese presenta la squadra che torna in Serie C dopo tre anni… «Darò una mano anche a formare i coach, il campionato sarà combattuto»…

Giorgio Bonanno ai tempi del Green

Adrano torna in Serie C, dopo tre stagioni chiuse sempre a gara-3 della finale di play-off di Serie D, e dovrà in fretta abituarsi alla nuova categoria. L’esordio è già un derby etneo, domenica alle 18 a Giarre, mentre il PalaTenda della Villa Comunale riaprirà domenica 14 contro il Cocuzza. È quello il giorno in cui il caloroso pubblico adranita potrà riabbracciare la squadra bianconera.

«Sono felice – spiega Giorgio Bonanno, neo coach – perché cercavo una piazza che avesse a cuore le sorti del basket: ho avuto il piacere di conoscere i ragazzi dell’Armata Bianconera, hanno una passione infinita. Non vedo l’ora che ci sia la prima in casa. Sarà affascinante avere quel tifo. In casa ci daranno una grossa mano, uno spettacolo nello spettacolo».

L’Armata Bianconera al PalaVolcan (foto G. Lazzara)

Mazarese, classe ’83, Bonanno è l’allenatore che cercava l’entourage adranita: giovane, motivato, disponibile a lavorare a 360° per far crescere anche le giovanili in sinergia con la dirigenza e il responsabile minibasket Enrico Famà. «Ho la palestra a disposizione – afferma –, sono responsabile giovanile e tecnico: sono molto contento! Il nostro discorso principale è mantenere la categoria, nella maniera più serena possibile, e il gruppo di ragazzi di Adrano ci sta mettendo l’anima. Poi il settore giovanile ha come obiettivo di fare più reclutamento possibile. Voglio dare una mano a formare anche gli allenatori, per crescere tutti insieme. Non ci sono assilli né pretese, l’ambiente è sano e si lavora bene».

La prima squadra si è rinforzata con l’arrivo di Aronne Alescio, entrato al posto di Maurizio Grasso, e ha confermato l’intero roster che ha vinto la Serie D. «Il livello di C sembra si sia alzato – conferma –, ci sono cinque-sei società che si contenderanno il titolo, ci sono coach come Sidoti e Manzo, non c’è un’ammazza campionato. Il resto saranno partite combattute. Non ci sono squadre più deboli delle altre. Il fattore casa sarà predominante. I miei ragazzi sono in gamba, propensi a imparare, mettersi in gioco, fanno sacrifici. Ci tengono tutti perché sono “durniti”!» E la salvezza passerà appunto dal PalaTenda, tantissime volte teatro di grandi sorprese negli ultimi anni.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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