XVIII Palio d’Ateneo: Medicina porta a casa il basket 3×3

Dopo quattro anni, il Palio d’Ateneo torna ad avere una campionessa per il basket: è sempre la Scuola di Medicina a portare a casa il torneo, convertito in un 3×3 spettacolare e che ha registrato un pubblico mai visto. Basti pensare a al tifo dei rossi durante la finale. La 18ª edizione del Palio d’Ateneo, che è iniziata in via Etnea e piazza Università e si è chiusa negli impianti del Cus Catania, è un ritorno al passato nei numeri e nell’entusiasmo che ha scatenato tra gli studenti dell’università.

Qui compete parlare del torneo cestistico, che sarebbe dovuto iniziare in piazza Università, ma si è poi svolto tra PalaArcidiacono (eliminatorie) e PalaCus (finali). La Scuola di Medicina ha un sestetto da Serie C: Daniel Arena, Giorgio Gulisano, Antonio Renna, Alberto Saccone, Edoardo Di Mauro e il comisano Andrea Farruggio. Nei quarti eliminano Farmacia di Enrico Panebianco.

In semifinale, la partita contro Economia è una finale anticipata (nella foto): si chiude solo negli ultimissimi istanti, con un equilibrio spezzato solo negli ultimi secondi. Ferdinando Lo Iacono, Federico Motta, Simone Brucato e Jack Barletta si rifanno poi su Scienze Matematiche Fisiche Naturali nella finalina, grazie alle tre bombe di Lo Iacono.

Medicina invece affronta Professioni Sanitarie nella finalissima, che si chiude 21-9. Non bastano Patanè e Mastrandrea per le Professioni: Medicina è lanciatissima e porta a casa il titolo. Ingegneria vince il palio in assoluto, ma Medicina continua il dominio nella palla a spicchi, riportando quell’entusiasmo che mancava ormai da tre anni.

«È stata una grandissima festa. Tantissimo entusiasmo – ha detto il Rettore Francesco Priolo – con migliaia di ragazze e ragazzi felici. L’università è anche questo: goliardia, gioire insieme e tanto sport. Quest’anno, la vittoria finale è andata a Ingegneria, l’anno scorso aveva vinto Medicina ma in realtà hanno vinto tutti. L’invasione festosa che abbiamo visto in Piazza Università ha messo ancora una volta in evidenza come Catania sia davvero una città universitaria e questo lo deve riscoprire giorno dopo giorno con i suoi 40.000 studenti di un Ateneo che ha quasi 600 anni di storia. La nostra città deve davvero sentire questi studenti e queste studentesse come parte integrante e fondamentale della sua vita giornaliera». 

Roberto Quartarone

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