Solo l’Orlandina non tradisce

Play off di basket: Barcellona e Trapani si afflosciano, la squadra di Condello è l’unica delle tre big siciliane a non fallire. Acireale perde il derby delle mensilità

I migliori del basket siciliano.

GHIACCI (Barcellona, Legadue) – Quando il tuo miglior giocatore in attacco si azzoppa senza aver segnato ancora un punto e c’è l’intera partita davanti, potresti scoraggiarti giusto un attimo. Ma c’è la diretta tv e soprattutto ci sono centinaia di scalmanati che hanno raggiunto Scafati dalla Sicilia per sostenerti, ché magari ci scappa una vittoria pure in gara due e la serie di primo turno è quasi in saccoccia. Ecco perché Barcellona, perso Crispin, non butta la partita all’aria e rientra da un -16 con Ghiacci (13 punti e 10 rimbalzi) e Sorrentino. Ma poi lo stesso playmaker va in tilt e spreca la rimonta: ora per i Pancotto boys la pagnotta va procacciata in casa.

SANTAROSSA (Trapani, A dilettanti) – Il brutto dei play off della A dilettanti è che alla fine del percorso ti puoi ritrovare contro avversari totalmente sconosciuti. Trapani scopre sul campo che Brescia sa gestire meglio la pressione in una gara 1 di finale, quando dietro l’ultima porta c’è la Legadue. La squadra di Dell’Agnello, uno che è stato un padreterno come giocatore, ammutolisce il pubblico siciliano in un quarto conclusivo da 24-14 e neutralizza la quasi-doppia doppia di Santarossa (19+9).

ALBERTINAZZI (Capo d’Orlando, B dilettanti) – A vedere il +13 finale si potrebbe pensare che Francavilla più di tanto non sia capace di fare contro l’Orlandona (quest’anno ci vuole l’accrescitivo). Invece lo scarto è tutta roba dell’ultimo quarto. Mancano 4 assist e 3 rimbalzi a Pablo Enrique, da aggiungere ai 21 punti, per una leggendaria tripla doppia.

MARZO (Racalmuto, C dilettanti) – Fratelli coltelli. Tra le due mensilità di Acireale e Racalmuto è il Marzo degli agrigentini a impersonare Caino. Senza pietà contro Alberto, sangue del suo sangue, l’ex granata Pietro con un venticinquello e 8 palloni sgraffignati tiene viva la sua squadra in gara 1 di semifinale finché un libero di Giusti non produce il sorpasso. Ma al PalaVolcan ancora si chiedono come abbia fatto l’arbitro a fischiare doppio palleggio mentre Manservisi si involava verso il canestro a 3 secondi dalla sirena.

GULINELLO (Gravina, C regionale) – Non è che sia proprio il massimo considerare una partita di C regionale con un punteggio stile Panathinaikos-Limoges degli anni 90. Ma anche nell’orrore di un 51-48 tra Gravina e Paternò (finale promozione) può germogliare uno dei motivi per i quali il basket è una meraviglia: cosa c’è di più bello della tripla a tempo scaduto di un giocatore che fino a quel momento non ne aveva imbroccata una?

Emanuele Grosso