Condorelli: «Soli non si va da nessuna parte»

Il “Giornale di Sicilia” di ieri pubblica le interviste ai vertici della Pall. Catania… Distefano: «Senza novità, ripartiremo con il Gad Etna»… «Ci aspettavamo più sostegno»…

DIRIGENTI. Marco Distefano e Costantino Condorelli sono stati intervistati da Giuseppe Scordo per il Giornale di Sicilia [Pall. Catania].

Mentre ieri “La Sicilia” diffondeva la notizia dell’ufficialità della rinuncia della Pallacanestro Catania alla Serie B Dilettanti, il “Giornale di Sicilia” ha pubblicato un’intervista realizzata da Giuseppe Scordo ai responsabili della società, il presidente Costantino Condorelli e il direttore sportivo Marco Distefano. Dalle loro parole traspare amarezza e ormai la quasi certezza di dover ricominciare dal massimo campionato regionale.

«Sono molto pessimista – ho affermato il presidente Costantino Condorelli al quotidiano palermitano –. Senza interventi esterni è molto difficile disputare la B Dilettanti. Sarebbe folle giocare un torneo che, anche al minimo delle spese, costerebbe intorno ai 350 mila euro con la quasi certezza della retrocessione. Non è nemmeno praticabile l’idea di giocare con gli Under del ’90 e ’91 perché i vivai locali non offrono un grande bacino. Per far decollare il basket locale si deve trovare la giusta sinergia con le grandi forze imprenditoriali come quella che, per fare un esempio, riguarda Priolo, con l’Erg che riversa nello sport una parte del suo business. Da soli, purtroppo, non si va da nessuna parte. Inoltre a Catania manca anche una tradizione del basket».

Marco Distefano è sulla stessa lunghezza d’onda e a Scordo spiega le prossime mosse. «La soluzione che stiamo per prendere ci rammarica – afferma –. Con grande passione ci siamo dedicati a questo progetto anche con una buona impostazione. Se non ci saranno novità, è probabile che troveremo un accordo con il Gad Etna, magari per curare il settore giovanile e riprovare fra qualche anno con delle basi solide. Con un budget limitato, infatti, non ha senso né dal punto di vista sportivo (il rischio è quello di rimediare figuracce) né da quello imprenditoriale continuare in B».

Il d.s. sottolinea anche la tiepida risposta degli spettatori: «Non abbiamo avuto un grosso sostegno da parte del pubblico se si esclude la stretta cerchia di appassionati e praticanti. La federazione tra le altre cose effettua una ripartizione dei proventi per le società che raggiungono durante la stagione almeno 25 mila euro di incassi. Noi ci siamo fermati a 10 mila, anche praticando prezzi popolari. Ci aspettavamo di più – conclude –, se consideriamo che un piccolo centro come Barcellona ha fatto la media di 3000 spettatori a gara e noi una media di 300 con un picco massimo di 600 nella semifinale play-off».

A questo punto, si attende solo la comunicazione dell’avvenuta rinuncia alla Lega. E poi si ripartirà ancora dalla Serie C2…

R.B.C.

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