Paolantonio: «La concentrazione farà la differenza»

Una sicurezza della Venosan… «Abbiamo giocato due partite a Trapani»… «Dobbiamo evitare i loro contropiedi e prendere rimbalzi»… «Vorrei restare ad Acireale»…

È una sicurezza del Bk. Acireale: Fabio Paolantonio, 32 anni, nato a Capua, da tre stagioni regge il reparto dei lunghi granata, partendo spesso dalla panchina. È stato un triennio tutto vissuto ad alto livello, con tre partecipazioni ai play-off, concluse dall’uscita ai quarti il primo anno, in semifinale lo scorso anno, e culminate nella finale di quest’anno contro Trapani. Domani sera alle 20:30, in gara-2, sarà tra i protagonisti al PalaVolcan.

Fabio Paolantonio (foto Giuseppe Lazzara)

Finale “come da copione”, ma gara-1 è stata come te l’aspettavi?

«Un copione ha le linee guida da seguire e lascia intendere a tutti la storia da raccontare. A noi sarebbe piaciuto cambiare il finale e stupire, ma purtroppo abbiamo giocato due partite: i primi due quarti abbiamo lottato e concesso a loro pochi contropiedi, giocato bene in attacco e difeso con attenzione. Gli ultimi due invece abbiamo concesso loro di giocare a campo aperto cosa di cui sono bravissimi, disattenzioni difensive e una scarsa precisione in attacco hanno fatto il resto».

Cosa farà la differenza in gara-2?

«La capacità di rimanere concentrati per 40 minuti, non concedere loro contropiedi e darsi una mano al rimbalzo tutti visto che in gara-1 abbiamo sofferto».

Chi temi di più?

«Di loro in gara-1 Imsandt e Svoboda per me hanno spaccato la partita, il primo con penetrazioni e contropiede mentre il secondo respingendo i nostri tentativi di stare incollati alla partita con bombe e tiri dalla media. Siamo riusciti a limitare bene invece Costantino e Virgilio. Ecco credo che loro – più il sempre presente Di Gioia – siano i giocatori da temere».

Come hai vissuto questa stagione dal punto di vista personale e quali sono i tuoi piani per l’anno prossimo, comunque vada?

«La mia stagione penso sia stata positiva anche se con l’innesto di Davide Naso sono partito dalla panchina. Ho metabolizzato il tutto e mi sono fatto trovare pronto ogni volta mi veniva chiesto dando il massimo. L’anno prossimo non lo so ancora cosa farò e penso che, indipendentemente da come finirà, io vorrei restare ad Acireale».

Roberto Quartarone