Il Personaggio – Davide Ceccato, il siciliano d'importazione

Comiso (Rg), 5 ago. – Prima atleta fra Palermo, Ragusa e Comiso, poi coach. Il percorso di Davide Ceccato è quello di un siciliano adottivo ma veneziano di nascita. Il suo primo anno da capo allenatore è stato a Comiso in C1, portando i suoi ad una tranquilla salvezza. Poi l’ingresso nel vivaio della Nova Virtus Ragusa, dove affina le sue competenze anche per il settore giovanile. La scorsa stagione il ritorno a Comiso, dove guida l’Olympia in C Regionale.

 

ceccato davide ragusa 002La tua decisione di tornare a Comiso lo scorso anno a cosa è stata dovuta?
“Sono tornato perché qui c’erano le possibilità di fare un buon lavoro. Purtroppo però dopo un anno sono emerse problematiche economiche, ed è venuto meno il contributo degli sponsor. Era tutto sulle spalle del presidente che non si poteva accollare un onere così”.

 

Che prospettive vedi per la pallacanestro comisana?
“Purtroppo vedo un futuro scuro per il basket a Comiso. La società vorrebbe ripartire dalla Promozione o dalla D con i giovani locali, il problema però è che ce ne sono davvero pochi di giovani pronti per una prima squadra”.

 

Le prospettive a Comiso sembrano non tanto più brillanti di quelle ragusane in genere. Come vedi tutto il basket ibleo?
“Nel ragusano la crisi è più profonda che altrove. La Passalacqua va avanti perché ha trovato un presidente che ha voglia e soldi, bisognerà vedere cosa succederà quando anche lì le cose non andranno come preventivato. In generale a Ragusa i soldi sono stati spesi male quando c’erano, ora però davvero mancano”.

 

La debacle della Nova Virtus, con cui hai lavorato, come la giudichi?
“Bisogna investire su gente futuribile, che in Sicilia c’è. Quando sbagli un’annata poi lo paghi, questo è successo a Ragusa. L’avvento di Gebbia aveva fatto pensare a buon corso. I soldi spesi sulla prima squadra però sono stati improduttivi, mentre l’investimento sui giovani è stato proficuo”.

 

Tanto che il gruppo classe 1994 ora è ambito da numerose società…
“Quel gruppo ha dato i frutti che la società voleva raccogliere. I vari Iurato, Salafia, Emmolo, Cassì e Canzonieri sono richiesti da diverse società, ed i primi due dovrebbero finire ad Avellino in serie A1. Tanti gioiellini che il lavoro dello staff è riuscito a tirar fuori”.

 

La prossima DNC avrà appena undici squadre. Che prospettiva credi abbia questo campionato?
“Vedo il Cus Messina davanti a tutti, ma ancora bisogna capire se ci saranno retrocessioni. In caso contrario le squadre spenderanno sempre meno, anche perché chi vuole vincere il campionato sono due o tre compagini, le altre non forzeranno. Spero che si capisca di usare i pochi soldi investendo sul settore giovanile anziché solo sulla prima squadra”.

 

Cosa vorresti fare in futuro: proseguire con una maschile seniores o tornare a far settore giovanile?
“Sarei contento intanto di trovare una società seria dove lavorare. Fare settore giovanile dà più soddisfazione, sia da un punto di vista tecnico che umano. Mi piacerebbe anche fare da assistente ad un personaggio di spessore in una prima squadra, come nell’anno di Canicattì quando ho imparato tanto da Paolo Marletta. Devo dire poi che la femminile mi ha incuriosito molto, e non mi spiacerebbe entrare in questo mondo. Non mi precludo nulla al momento, perché questo è il mio lavoro”.

 

Da addetto ai lavori come giudichi la crisi che ha messo al tappeto oltre il 10% delle squadre professionistiche o semiprofessionistiche italiane?
“Dico che la Federazione non ha fatto niente, senza reagire alla crisi. La cosa più pesante per i club sono i parametri, che non credo debbano essere eliminati ma abbassati. Anche il contributo per gli over è un peso esagerato. Bisognerebbe incentivare chi produce i giocatori in altri modi, magari con una graduatoria che tenga conto dei campionati giovanili d’eccellenza disputati. E magari la FIP potrebbe risparmiare altrove, diminuendo per esempio il seguito delle selezioni nazionali”.

 

 

 

 

Carlo Passarello
carlo.passarello@realbasketsicilia.it
Twitter @carlopassarello

 

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