Gravina U17/ecc., da cenerentola a protagonista

Una squadra formata prettamente da ’99 che ha giocato alla pari con tutti… Coach Projetto: «Grande soddisfazione, siamo diventati la sorpresa»…

Il Gravina Under-17 d'Eccellenza (foto R. Quartarone)
Il Gravina Under-17 d’Eccellenza (foto R. Quartarone)

I ragazzi dello Sport Club Gravina guidati da coach Pino Projetto conquistano un prestigioso quarto posto nel campionato di Under-17 d’Eccellenza. La squadra, che fino a un paio di giornate dal termine ha lottato per poter arrivare secondo, è formata per buona parte da ragazzi nati nel 1999 e quattro del 1998.

A inizio stagione si pensava a un campionato difficile e probabilmente con poche soddisfazioni. Invece la squadra si è trovata protagonista e a giocare con tutti per la vittoria. Si poteva perdere o vincere con chiunque, ad eccezione della Fortitudo Agrigento che ha fatto un torneo a sé.

«È una grande soddisfazione – commenta coach Pino Projetto aver visto crescere il gruppo e mettere le basi per un roseo futuro». Si è distinto Duscio con una media di 20 punti a partita e convocato puntualmente con la selezione regionale di categoria. Un menzione particolare per capitan Ugo Costantino, Nicolosi, Ali, Garozzo, La Mantia per la completa dedizione e attaccamento alla squadra. Completano il roster Genovesi, Chillemi, Di Guardo, Barbagallo, Di Mauro (che ha dato un notevole contributo fino a quando è stato presente), Fisichella, Currau, Fiaccavento, La Spina e infine Baldacci e Renna del 2000.

«Tutti ci davano come la cenerentola del campionato – riprende coach Projetto – e dicevano che probabilmente non avremmo vinto alcuna partita, invece gara dopo gara siamo diventati la sorpresa del campionato, prendendoci belle soddisfazioni, vincendo con una delle corazzate del campionato, Trapani, e addirittura andando a vincere tutte le quattro trasferte palermitane. Non tutto e andato per il verso giusto; soprattutto quando sono subentrate altre variabili che non riguardano nulla con il gioco sport. Sono ancora un visionario e romantico della pallacanestro, qualcuno potrebbe dire che non è minibasket (verissimo). Ma voglio credere e pensare che a qualsiasi livello il basket sia sempre un gioco,dove una delle prime regole e prima dei fondamentali o della tecnica ci siano valori umani,morali, educativi».

«Concludo – prosegue il coach – ringraziando i miei ragazzi che mi hanno sopportato alle torture dei continui allenamenti (ma il lavoro alla fine paga), al mio amico nonché presidente Natale De Fino, a volte criticato ingiustamente, ma senza di lui la società non potrebbe esistere: è una risorsa per il basket catanese; Cinzia Genualdo, grande sorpresa sia come direttrice sportiva che come assistent coach, in assenza del fido Carmelo Gullotti, e infine ma non per ultimo un grazie a coach Mike del Vecchio per i preziosi consigli e la grande disponibilità».

R.B.C.

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