Si lavora a un nuovo impianto: il PalaKatane

La Katàne Basket sta lavorando a un suo impianto di proprietà: il PalaKatane. Con la situazione campi a Catania abbastanza complessa, la associazione sportiva nata un anno fa da una costola della Lazùr ha deciso di fare un passo importante, costruendo il suo palazzetto e non dovendo aspettare alcun ente pubblico o privato per poter organizzare la sua attività.

Antonio Aleo, presidente della Katàne Basket

«Vista l’esperienza dei campi di quest’anno – afferma il presidente Antonio Aleo –, ci siamo uniti con altri soci e abbiamo comprato una struttura per adeguarla alla pallacanestro. Si trova tra Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, nel territorio mottese, in una zona ben servita e centrale. Abbiamo già tutto il materiale, compreso il parquet, dobbiamo solo alzare il tetto: entro ottobre saremo pronti a entrare».

Tempi rapidi per un progetto che vuole dare solidità all’idea del lavoro sul settore giovanile della Katane. «Il vero input per comprare la struttura è arrivato con le due settimane di camp – prosegue Aleo –. Avendo un impianto nostro, potremo organizzare ciò che vogliamo quando vogliamo, anche con full immersion. Avremo anche una foresteria e puntiamo a realizzare due campi 3×3 all’esterno, per fare i tornei estivi da noi».

Il campo è stato acquistato tramite la Katane Holding con l’aiuto di vari soci. «Li ringrazio tutti e in particolare il vice presidente Nicola Cardì che s’è speso tantissimo». 

Mancherebbe una sola squadra per organizzare la Serie B in Sicilia, altrimenti si procederà all’unione del girone con la Campania. «Faremo la Serie B nel caso sia un girone siciliano – prosegue Aleo – altrimenti giocheremo la Serie C solo con le giovani. Nel nostro impianto vogliamo portare avanti soprattutto l’attività giovanile. Abbiamo lasciato libere le nostre senior di giocare altrove, rispettando ciò che c’eravamo detti con la Rainbow». Il neo coach Andrea Bianca ha già salutato Maily Costi, ma l’obiettivo non è immediato: la società etnea progetta ora sul lungo termine.

Roberto Quartarone

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*