Vittoria all’ultimo respiro dell’Olympia su Ariano

Enrica Pavia segna la tripla decisiva… «Vittoria di squadra»… Ariano, che punta alla vittoria del campionato, meno concreta… Dal +11 catanese al sorpasso effimero…

Olympia – Lpa Group 70-67
PalaCatania di Catania, 26 ottobre, 18:00
Parziali: 19-11, 39-30 (20-19); 51-47 (12-17), 70-67 (19-20).

Olympia 68 Catania: Guerri, Buzzanca © 16, Ferlito, Servillo 6, Pavia 13, Anechoum 2, La Manna 3, Melissari 4, Březinová 19, Antonelli 2. All.: Porchi.
Lpa Group Ariano Irpino: Santabarbara, Aversano 3, Rossi 2, Chesta 4, Maggi © 11, Domínguez 6, Mancinelli, Mićović 21, Narvičiūtė 4, Sarni 9. All.: Agresti.
Arbitri: Nicosia e Tarascio. Udc: Valenti, Cannata e Patanè.
Spettatori: 150 circa.

 

Maggi in difesa, Pavia scocca la tripla decisiva (foto R. Quartarone)
Maggi in difesa, Pavia scocca la tripla decisiva (foto R. Quartarone)

Il tabellone recita: 00:27 al termine, 67-67 il punteggio. L’Olympia ha in mano il pallone, le ragazze se lo passano sul perimetro, passano secondi preziosi, arriva in mano a Enrica Pavia che tira da tre e segna. Il centinaio di spettatori presenti esulta, Ariano Irpino prova l’ultima azione disperata ma non si avvicina nemmeno a canestro. È finita: Catania ha battuto quella squadra campana accreditata al salto di categoria, che le aveva rifilato quaranta punti di scarto in amichevole.

«In precampionato è un’altra roba – puntualizza la match winner, la marsalese Pavia –, le squadre non erano pronte, chi aveva cominciato prima ha avuto delle risposte migliori. Ancora dobbiamo lavorare tantissimo, ma stiamo incominciando a dare le risposte. Probabilmente oggi abbiamo letto meglio le situazioni in campo.  La partita è stata gestita benissimo sin dall’inizio». La sua analisi non fa una piega: durante tutta la partita, le bianco-rossazzurre si dimostrano più concrete, sfruttando al meglio i contropiede e le azioni costruite, mentre Ariano si perde cercando – e sbagliando – troppo spesso da sotto, dove le sue armi si chiamano Sarni, Mićović e Narvičiūtė.

La festa dell'Olympia a fine partita (foto R. Quartarone)
La festa dell’Olympia a fine partita (foto R. Quartarone)

«È stata una vittoria di squadra – aggiunge Pavia – e di questo sono felicissima. Il nostro punto di forza dev’essere l’integrazione della squadra. Ogni partita è decisiva per noi». Anche qui ha ragione, malgrado la sua prestazione durante tutta la gara sia stata più costante delle altre, catturando anche falli e concretizzandoli anche in giochi da tre punti. E le altre due punte di diamante di Enzo Porchi, Buzzanca e Březinová, sono state fondamentali nei momenti in cui Ariano voleva rientrare in partita. Perché Catania è stata sorprendentemente anche sul +11 (44-33, penetrazione di Servillo), ma poi ha subito il ritorno fino al sorpasso compiuto a 2’40” dal termine a opera di Maggi (61-62).

Un sorpasso effimero, perché la grinta della ceca sotto canestro e la compattezza difensiva dimostrata da tutte le catanesi (malgrado gli innumerevoli falli fischiati da un lato e dall’altro) fanno giocare punto a punto fino allo stacco finale ad opera della guardia mvp. Non è stata comunque una partita esaltante, soprattutto nella prima frazione, ma sono due punti fondamentali che già da ora potrebbero aprire una strada verso la Poule Promozione.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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