Servillo: «Ho fiducia nelle mie compagne»

La playmaker dell’Olympia Catania parla di sé e della squadra… «Catania mi piace molto»… «L’obiettivo è scendere in campo e vincere tre partite»…

Daniela Servillo (foto Fabiana Amodeo)
Daniela Servillo (foto Fabiana Amodeo)

Dal 2005 sei protagonista ormai di campionati di un certo livello, oltre ad essere stata una delle attrici principali della promozione dall’ A2 all’ A1 del San Raffaele Roma. Quanto è diversa la Daniela giocatrice di quel periodo, dalla Daniela giocatrice di adesso?
«Quello era un periodo di formazione, sono stata fortunata, perché non è da tutte far parte di una squadra di A2 forte, e avere minuti, se pur pochi, che fa i playoff e che sale in A1. Sono cresciuta mentre davanti avevo giocatrici di livello e ho fatto tesoro di quello che mi hanno insegnato.»

Da Roma a Viterbo, da Viterbo a Reggio Calabria, da Reggio Calabria a Catania. Come ti trovi nella città dell’elefante, ti sei ambientata?
«Sinceramente non pensavo fosse così, mi piace molto, si avvicina molto a Roma.»

Cosa ti ha spinto a dire si al progetto Olympia Catania, dove ogni giocatrice è in grado di “dire” sia individualmente, che nel contesto squadra, qualcosa di importante?
«Ho sposato questo progetto per vari motivi, ma ciò che mi ha stupito è stata la tanta fiducia data dopo un infortunio.»

Dove vuoi arrivare con questa maglia e in generale come giocatrice nella tua carriera?
«Ci sono degli obiettivi importanti e sono orgogliosa di indossare questa maglia, per questa città, che di basket femminile ne ha poco ormai da tempo. In quanto a me, esser un vero playmaker, affermarmi ed esser di categoria».

Playmaker si nasce o si diventa?
«Si è … Ma con l’esperienza si diventa.»

A 24 anni hai già una tale esperienza da potere essere considerata una giocatrice da prendere come modello, per la tua visione di gioco e la capacità di gestire palla. Quanto conta però per te, avere in squadra giocatrici del calibro di Seino e Buzzanca?
«Sono cresciuta nel settore giovanile San Raffaele e quella è stata la mia fortuna. Passo dopo passo da bam a juniores, abbiamo fatto un percorso di crescita strepitoso, arrivando ogni hanno al raggiungimento dei nostri obiettivi. Il lavoro poi ci ha ripagato con due bellissimi scudetti. Quest’anno i miei due presidenti mi hanno, anzi, ci hanno dato l’opportunità di giocare con persone che si possono vantare di “esperienze”, e per quello che fanno nonostante l’esser senior; bèh, è la risposta alla tua domanda, ma ringrazio anche per il meraviglioso contorno di cui mi sento far parte, perché non c’e’ una di noi che non conti, e mi sento in dovere di sottolineare questa cosa perché sono importanti.»

Sei stata vittima di un fastidioso infortunio muscolare, che ti ha costretta a stare fuori tanto tempo, dopo quello ancora più grave dell’anno scorso. Quanto è stata dura stare fuori campo, proprio in questa fase di campionato, e quanto coraggio e carattere ci vogliono, per superare la paura?
«La cosa più brutta è stata quella di non poter aiutare le mie compagne.»

Se chiudi gli occhi, quale campione di basket di nostri tempi vorresti essere?
«Celine Dumerc di oggi e Susanna Bonfiglio di prima».

Gli obiettivi da raggiungere sono la qualificazione alla Poule Promozione, per poi provare a giocarsela tutta, per approdare alla massima serie. Qual’è la formula segreta per arrivare il più lontano possibile?
«Sicuramente l’obiettivo primario e quello di scendere in campo le prossime tre partite e prenderci questi punti. In quanto alla formula segreta posso solo citarti una cosa che mi disse un uomo: ” Bisogna satemu fuiemo e difendemu.. E se ci arruscemmu facimmu pure goal”.»

La squadra che temi di più in questo rush finale nella corsa alla Poule Promozione, considerato che mancano solo tre partite al giro di boa?
«Non temo nessuna delle squadre che sono in questa poule e in quella che verranno, ho fiducia in quello che facciamo, ma soprattutto ho fiducia nelle mie compagne e so che affronteremo nel miglior modo possibile ogni match che verrà.»

Addetto stampa
Maria Luisa Lanzerotti
Olympia 68 Catania

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