Nicolosi: «Alfa, partita alla portata»
Il lungo e la generazione d’oro etnea

L’ex Gad sempre presente al PalaCatania… Le sfide contro le campane negli anni ’80… «L’ambiente basket positivo, crea amicizie»…

Giuseppe Nicolosi
Ala grande, nato a Catania nel 1961
1976-’77 Gad Etna (D) 17 – 64
1977-’78 Gad Etna (C) 27 – 107
1978-’79 Gad Etna (C) 24 – 55
1979-’80 Gad Etna (C) 27 – 299
1980-’81 Gad Etna (C1) 26 – 182
1981-’82 Gad Etna (C1) 7 – 112
1982-’83 Gad Etna (C1) 29 – 320
1983-’84 Gad Etna (C1) 13 – 116
1988-’90 Gravina (P/D)
San Luigi (D)

Come ricordava Marco Consoli nell’ottava puntata di Tip Off, Pozzuoli è una città che spesso nel nuovo millennio ha disputato la Serie B2, affrontando nell’ordine laVirtus e la Pallacanestro Catania. Domani alle 18 la Virtus Pozzuoli affronterà l’Alfa al PalaCatania, 11º confronto tra le città. Si partì con le storiche Puteoli (che poi avrebbe fatto la Serie A con il nome di SS Basket Napoli) e Gad Etna: nelle due sfide della Serie C1 1982-’83 segnò 13 punti all’andata e 17 al ritorno Giuseppe Nicolosi, l’ala grande della generazione etnea che ha dato più soddisfazioni. 

«Era il periodo in cui facevamo la Poule B ricorda oggi –, contro le squadre campane le partite erano sempre importanti e giocate punto a punto. Pozzuoli, Marigliano, Caserta, Salerno e nel Lazio Scauri erano trasferte difficili. Una volta ricordo anche un’invasione di campo. A Pozzuoli ricordo un arbitraggio scandaloso e in casa la nostra riscossa. Di quel periodo segnalo anche un mio 8/8 al tiro contro Salerno e una grande prestazione con La Fauci e Calì, guidati da Strazzeri». Nicolosi sarà domani al PalaCatania: «La partita è alla portata dell’Alfa, vedendo la graduatoria, la squadra sta migliorando ed è dunque una partita che si può vincere. Sono lì a tifare Alfa!»

La finale allievi a Forlì con la PGS Sales: da sinistra Alberto Calì, Inturri, l’allenatore Camillo Sgroi, in alto Merlino e Destasio; accanto Mugavero, Salvo Sgroi, seduto Nicolosi, poi D’Antonio e Russo (foto archivio Giuseppe Nicolosi)

Classe ’61, Nicolosi fa parte di quella nidiata curata da Camillo Sgroi alla PGS Sales, che avrebbe disputato varie finali nazionali. «Camillo è stato un maestro di sport e di vita – attacca Nicolosi –. Ci ha fatti crescere tra i 13 e i 16 anni, poi tutti insieme passammo al Gad Etna. In squadra con me c’erano Destasio, Mugavero, Sgroi, Aretino e Di Dio. Facevamo le trasferte in macchina, giocavamo all’aperto nei campi in cemento. Furono gli anni della formazione, quelli più belli. Arrivammo anche alle finali regionali PGS ma rinunciammo per fare quelle FIP. Ricordo la finale cadetti a Caltanissetta contro Trapani in cui io e Saro Mugavero facemmo 70 punti in due e la vittoria ci permise di qualificarsi per Roseto degli Abruzzi».

Un timeout di Enzo Molino alle finali nazionali di Castrocaro (archivio G. Nicolosi)

Le soddisfazioni del settore giovanile non finiscono qui. «Al gruppo si aggiunse Santino La Fauci con il passaggio al Gad Etna – riparte Nicolosi –. Lui è forse la persona che ricordo con più piacere, insieme agli altri ragazzi delle giovanili alla PGS Sales, perché avevamo tanto in comune oltre al ruolo e anche le nostre famiglie sono vicine. Con lui fui selezionato per la Selezione Sud a Morbegno. Al Gad non c’era più Camillo, che dovette lasciarci, e ci presero prima Enzo Molino e poi Pippo Strazzeri. Così potemmo fare quattro finali nazionali: Forlì, Castrocaro come Cadetti, Castrocaro e Capo d’Orlando juniores, giocando contro squadre di Serie A. Strazzeri lo ricordo come il miglior coach, ancora oggi siamo molto legati».

Lo Jägermeister Catania 1979-1980. In piedi l’allenatore Enzo Molino, Enzo Calì, Angelo Destasio, Armando Volpe, Valerio Cavaletti, Santi La Fauci, Giuseppe Nicolosi, il medico sociale Natale Arculeo. Accosciati Mario Anastasi, Gianni Messina, Nunzio Spina, Enzo Privitera, Alberto Calì e il viceallenatore Pippo Strazzeri.

Non è difficile incontrarli insieme al campetto, Nicolosi e Strazzeri, ad allenarsi per mantenere quel gran fisico da 193 cm che gli ha permesso di disputare oltre 150 partite in C nazionale. «Quella squadra – riflette Nicolosi – aveva la tecnica data da Sgroi e Molino, aveva tanta passione, serenità ed era unita: ci sentiamo e ci vediamo volentieri. Ricordo bene l’esordio, in Serie D, per sostituire Carlo Marino. Man mano mi sono inserito nella squadra, a volte come titolare, a volte come 6º. Da minorenne scendevo da San Gregorio al Nautico, studiavo nel pomeriggio, mi allenavo e mi accompagnavano a casa alle 10 di sera. Poi gli anni della C furono molto diversi fra loro, sempre con ottimi piazzamenti. Alcuni anni eravamo tutti catanesi, con Spina, Cavaletti, Destasio, Calì. Quell’anno, il 1979-’80, fu molto bello. Anche quando ci sono stati gli ex Viola Rossi e Putortì o gli ex Messina Tiseno e Liguori. O le squadre allenati da Molino e Rolando Rocchi. Quest’ultimo mi cambiò di ruolo: da pivot mi fece giocare guardia o ala, anche meglio per il mio fisico».

 Il più grande rammarico di quella generazione è l’aver mancato la promozione in Serie B, più volte sfiorata. «Mancò la continuità – ammette –, anche se si manteneva il nucleo storico, spinto dall’agonismo di Gianni Messina, determinante nella storia del Gad. Però mancava avere 10 giocatori completi». Rimane comunque un periodo d’oro della storia del basket a Catania. «D’estate giocavo i tornei estivi con Calì, ad Augusta e Gambarie, tutto spesato. E c’era il torneo dei Pini di Nicolosi: era un torneo precampionato, in cui giocavano anche le squadre di B e gli americani di Sigonella».

Il Gravina degli albori, in Serie D

A 23 anni, l’esperienza nel Gad Etna finì per Nicolosi, chiamato dal lavoro fuori Catania. «Sono entrato in Marina nel momento in cui avevo toccato il mio massimo – si rammarica –. Il destino mi ha permesso di continuare in questa carriera, ma lo sport è rimasto la mia famiglia. Ho continuato a giocare negli hangar e nelle giornate dello sport, la passione del basket mi ha seguito anche a Sharm el Sheik in Egitto. Sono stato a lungo imbarcato ad Augusta e così ho potuto giocare con il Gravina di coach Maugeri e del grande presidente De Fino, contribuendo a una promozione in Serie D, e ho chiuso con il San Luigi di Gigi Sgroi». 

Oggi, malgrado gli impegni lavorativi pressanti, Nicolosi è stato tra i più presenti al PalaCatania per le partite dell’Alfa. «Mi fa piacere per l’Alfa – chiude l’ex ala –, c’è un movimento maggiore e spero che ci siano le forze per fare una squadra di spicco. Anche il Cus e il Gravina hanno giovani che promettono di salire di categoria. Spero che ci siano sponsor e dirigenti per il salto di qualità. All’epoca la C era molto vasta, era una B di oggi. Oggi i giovani hanno meno passione per lo sport, anche se è un ambiente che dà tanto, fa crescere e dà senso di appartenenza, regole e sacrificio. L’ambiente del basket è positivo, crea amicizie che non finiscono».

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

 

Precedenti Catania-Pozzuoli (5-5):

  • Serie C1 1982-‘83: Pozzuoli-Gad Etna 76-70, 82-96.
  • Serie B2 2004-‘05: Pozzuoli-Virtus Ct 98-72, 82-85.
  • Serie B2 2006-’07: Pozzuoli-Virtus Ct 91-65, 77-68.
  • Serie B2 2008-’09: Pozzuoli-Pall. Catania 70-65, 67-73.
  • Serie B2 2009-’10: Pozzuoli-Pall. Catania 65-79, 65-82.

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