Il cestista del Gira Bologna, oggi 90enne, racconta l’esperienza del campionato di Parigi 1951 con la Nazionale italiana… Van Zandt e un europeo che poteva dare un risultato migliore…
Giorgio Bongiovanni è nato a Bologna, il 4 marzo del 1926. E’ stato una dei primi grandi giocatori del Gira Bologna, un club fondato nel 1945, come nuova sezione di una polisportiva che era nata seguendo la passione per il ciclismo (Gira non è altro che l’iniziale del cognome di Costante Girardengo). Approdato in serie A nel ’48, il Gira fu per un decennio la seconda squadra bolognese dopo la Virtus Minganti. Nel campionato ’53-’54, con Bongiovanni nella doppia veste di giocatore-allenatore, la squadra riuscì a precedere i cugini al secondo posto (dietro la Borletti Milano). In maglia azzurra Bongiovanni ha disputato due campionati europei (Parigi ’51 e Mosca ’53), la prima edizione dei Giochi del Mediterraneo (nel ’51 in Egitto, vincendo il bronzo) e l’Olimpiade di Helsinki del ’52. Sposato con Franca Ronchetti (ex cestista azzurra, nonché sorella minore della più nota Liliana), Giorgio Bongiovanni vive a Torino, e a 90 anni compiuti è il nostro primo testimone nella storia degli Europei maschili di basket.
“Oh, Parigi 1951! Di quanti anni mi fate tornare indietro! Era la mia prima competizione importante con la maglia azzurra, anche se Van Zandt mi aveva già fatto esordire l’anno precedente, a Nizza, in una partita contro l’Austria (credo fosse un torneo). Ero emozionato, anche perché mi ritrovavo in squadra con vecchi marpioni come Rubini, Stefanini, Tracuzzi, Primo, che tra l’altro avevo avuto come avversari in campionato. Ricordo vagamente il velodromo dove furono disputate le partite; un impianto al coperto come quello era qualcosa di straordinario per noi a quei tempi”.
“Van Zandt era una gran brava persona, si impegnava molto negli allenamenti per inculcarci soprattutto i fondamentali. Ma io devo dire che in questo ero avvantaggiato, perché nella mia squadra, il Gira, avevo come compagno e come coach Larry Strong, un americano che al pari di Van Zandt era sbarcato in Italia con le truppe alleate. Diciamo che ho avuto il piacere di crescere accanto a ottimi maestri”.
“A Parigi forse potevamo ottenere qualcosa di più, ma abbiamo avuto la sfortuna di trovarci subito di fronte la Francia, aiutata dal pubblico, e poi nella seconda fase l’URSS e la Cecoslovacchia, che erano fuori dalla nostra portata. Comunque il quinto posto per me fu un buon piazzamento. In una partita giocai particolarmente bene, e tutti mi fecero i complimenti, ma non ricordo più quale fosse…”.
Era l’ultima del torneo, quella che appunto valse il quinto posto; l’Italia sconfisse la Turchia 43 a 38, e Bongiovanni mise a segno 14 punti. Meglio di lui avevano fatto solo Stefanini (16 con la Francia) e Cerioni (15 con la Grecia).
a cura di Nunzio Spina
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